Nella Legge di Bilancio 2022 importanti novità riguardano il Pubblico Impiego: ecco un prospetto di riepilogo sintetico.
Nella nuova Legge di Bilancio approvata dal CdM una parte rilevante, infatti, riguarda il personale, con il pubblico impiego coinvolto nelle novità introdotte dalla sfida della nuova PA riformata dal PNRR.
Questo il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta:
“La riforma della Pa disegnata nel Pnrr, e in gran parte già tradotta in norme, può essere letta come un enorme investimento sul capitale umano pubblico.
Il decreto legge n. 80/2021 sul reclutamento e sulla costruzione di capacità amministrativa aveva già posto le premesse normative per una riforma del lavoro pubblico. Improntata ai principi di efficienza, produttività, competenza.
Ora, grazie alle risorse stanziate, la cassetta degli attrezzi è definita: la nuova Pubblica amministrazione può sostenere la ripresa e migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese“.
Pubblico Impiego: tutte le novità nella Legge di Bilancio 2022
Ecco le principali novità.
Salario accessorio
La legge di bilancio prevede, a decorrere dal 2022:
- l’aumento fino a 200 milioni di euro annui dei fondi destinati alla contrattazione integrativa delle amministrazioni statali, da stabilire in misura percentuale rispetto al monte salari 2018.
- Allo stesso fine, anche i contratti collettivi nazionali relativi ad amministrazioni, istituzioni ed enti diversi da quelli statali potranno aumentare. Ovviamente, secondo gli stessi criteri, aumenterebbero i fondi per la contrattazione integrativa.
Si può considerare una spinta decisa al salario di produttività.
Ordinamento professionale e carriere
Per definire i nuovi ordinamenti professionali delle amministrazioni dello Stato stabiliti dalla contrattazione 2019-2021, inclusi i percorsi di carriera, si istituisce un apposito fondo con dotazione iniziale di 200 milioni di euro dal 2022. Le amministrazioni diverse da quelle statali integrano le risorse relative ai contratti 2019-2021 sulla base dei criteri previsti dalle amministrazioni statali.
Fondo per la formazione
Per centrare l’obiettivo di una formazione dei dipendenti pubblici adeguata alle tre transizioni che l’Italia deve affrontare – digitale, ecologica e amministrativa – si istituisce un fondo con dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il 2022.
Queste risorse si aggiungono agli oltre 900 milioni previsti dal Pnrr e dai fondi strutturali per gli interventi di formazione e sviluppo organizzativo delle amministrazioni pubbliche: un imponente stanziamento di risorse per aggiornare e riqualificare il lavoro pubblico.
Va in questa direzione il protocollo d’intesa già siglato con la ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, che ha spianato la strada a convenzioni con gli atenei per offrire ai dipendenti pubblici corsi di laurea e master a condizioni agevolate. Infatti un accordo è già stato firmato con l’Università Sapienza di Roma.
Aumento dell’indennità dei sindaci e degli amministratori locali
Per supportare e rafforzare la continuità dell’azione dei sindaci, anche in relazione all’impegno aggiuntivo richiesto dall’attuazione del Pnrr, si aumenta l’indennità di funzione spettante ai primi cittadini. In totale, per finanziare la misura, sono disponibili 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023, 220 milioni a decorrere dal 2024.
Fondo per le assunzioni a tempo indeterminato
È istituito un fondo per le assunzioni a tempo indeterminato nelle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici nazionali e delle agenzie:
- con dotazione iniziale di 100 milioni per il 2022,
- poi che diventano 200 milioni per il 2023
- e 250 milioni a decorrere dal 2024.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it