beffa bonus auto 2023Il Bonus auto 2023 si trasforma in una beffa per diversi automobilisti: se la consegna ritarda, lo sconto non viene applicato. Ecco nel dettaglio.


Brutta notizia per alcuni automobilisti che hanno acquistato una nuova automobile col Bonus auto 2023. In alcuni casi, la consegna ha subito ritardi e, per questo, non è stato possibile usufruire dello sconto.

Come sappiamo, il Bonus auto 2023 prevedeva una serie di incentivi statali, soprattutto per la conversione ecologica. Era possibile acquistare automobili elettriche, ibride plug-in, motocicli, ciclomotori e veicoli commerciali, beneficiando di uno sconto.

Il contributo varia di valore a seconda del veicolo e della sua categoria, ma si alza se viene rottamato il veicolo precedente.
Vediamo cos’è successo.

Beffa Bonus auto 2023: niente sconto se la consegna ritarda

Sulla base delle regole legate all’incentivo, non possono passare più di 180 giorni dalla prenotazione dell’auto alla sua consegna. Se si supera questo limite di tempo, non verrà applicato lo sconto relativo al Bonus.

Le tempistiche di consegna delle auto risentono ancora dei ritardi dal periodo Covid, a causa della carenza di alcuni materiali, ma si tratta di un fattore non imputabile al consumatore.

I ritardi ci sono a causa della scarsità di chip, della crisi delle forniture e dei problemi relativi alla logistica. Ultimamente, infatti, c’è un’insufficienza di bisarche, ovvero dei carri merci necessari per il trasporto delle auto. A mancare sono anche gli autisti: la situazione è quindi abbastanza critica e le consegne hanno iniziato ad avere ritardi, anche maggiori dei 180 giorni previsti dal Bonus.

Il Bonus è partito lo scorso 10 gennaio, perciò, proprio in questi giorni, sarebbero dovuti arrivare i primi veicoli. Ma hanno iniziato a decadere le prime prenotazioni, portando i consumatori a rinunciare all’incentivo e a sborsare circa 2000 euro in più per le auto a benzina e 5000 euro in più per i veicoli elettrici.

Sulla questione sono intervenute le associazioni di categoria, come Anfia, Federauto e Unrae, che richiedono una proroga delle tempistiche, passando così dagli attuali 180 giorni a 270 giorni, ovvero nove mesi.

Si spera in una sanatoria retroattiva: in questo modo, i cittadini che hanno richiesto il Bonus non dovranno perderlo.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it