Plauso dell’Anci alle iniziative per contrastare lo spopolamento messe in campo dai singoli Comuni con minore dimensione demografica e che negli ultimi decenni hanno visto più che dimezzare la propria popolazione.
Per “riportare vita” nei propri borghi, infatti, seguendo l’idea lanciata alcuni anni fa dalla cittadini siciliana di Salemi molti piccoli Comuni hanno venduto le abitazioni dismesse al prezzo simbolico di un euro con l’impegno, per chi le acquista, di ristrutturarle a spese proprie e riabitarle.
Un’operazione alla quale al Tg1 ha dedicato un servizio realizzato in uno dei borghi simbolo dell’iniziativa, Ollolai, paesino sardo di duemila anime nella Barbagia (guarda il servizio del Tg1).
La dimensione demografica secondo l’Associazione dei Comuni non è un difetto, lo spopolamento ed il rischio di desertificazione di territori spesso molto estesi del nostro Paese sono invece un rischio concreto per la collettività.
L’Anci è da tempo impegnata nel rilancio di queste aree, in particolare, con “Agenda Controesodo” approvata dalla XVII Conferenza Nazionale Piccoli Comuni il 30 giugno scorso a San Benedetto del Tronto.
Il nostro Paese ha necessità di politiche di sostegno per il sistema locale e per il rilancio dei territori, a partire da quelli più disagiati. La ripresa socio economica passa anche attraverso una sensibile inversione di tendenza all’abbandono dei territori per la quale occorre adottare urgenti politiche di sistema in grado di promuovere e rilanciare organicamente lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale.
Circa il 70% del territorio nazionale è costituito da aree a scarsa densità abitativa che ove abbandonato e non più presidiato costituisce inoltre un forte costo per tutta la collettività. Questo percorso, da subito, può avviarsi partendo da una maggiore semplificazione e minore burocrazia con un programma di investimenti e di sostegno adeguato.