L’ex sindaco di Pizzo (VV), Gianluca Callipo, esce definitivamente dal processo “Rinascita Scott”: arriva l’assoluzione dopo una lunga battaglia legale che lo aveva visto coinvolto per anni.
Questa decisione rappresenta anche una tappa significativa nel più ampio contesto del processo, che dal 2020 ha avuto come obiettivo il contrasto alla ‘Ndrangheta vibonese. Un’inchiesta che, iniziata nel 2016, ha portato alla luce una vasta rete criminale, con centinaia di arresti e operazioni delle forze dell’ordine, tra cui un impiego massiccio di circa 2500 carabinieri.
Il contesto del processo “Rinascita Scott”
Il processo Rinascita Scott è stato uno degli eventi giuridici più rilevanti degli ultimi anni, un maxi-processo che ha avuto come obiettivo il contrasto alla potente e ramificata ‘Ndrangheta vibonese, uno dei clan più influenti della criminalità organizzata calabrese. Questo processo è la conclusione di un’inchiesta iniziata nel 2016, conosciuta come Operazione Rinascita Scott, che ha avuto il merito di svelare una rete criminale estremamente complessa e articolata, capace di infiltrarsi in numerosi settori della vita economica, politica e sociale della Calabria, e non solo.
L’inchiesta è stata avviata grazie alla cooperazione tra diverse forze dell’ordine, tra cui la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), i Carabinieri e la Guardia di Finanza, e ha portato alla luce un sistema di alleanze tra clan mafiosi e esponenti della politica e delle istituzioni locali, favorendo la realizzazione di reati gravi come il traffico di droga, l’estorsione, il riciclaggio e il controllo di appalti pubblici. Si è scoperto che la ‘Ndrangheta vibonese non solo esercitava il suo dominio sul territorio attraverso la violenza e l’intimidazione, ma anche attraverso la sua capacità di corrompere e infiltrarsi nei meccanismi legali e amministrativi.
Il sistema di scambio e la pervasività della ‘Ndrangheta
Uno degli aspetti più inquietanti emersi durante l’inchiesta è stata la scoperta di un vero e proprio “sistema di scambio” tra la criminalità organizzata e alcuni esponenti della politica locale. Questi ultimi, infatti, avrebbero favorito il clan in cambio di sostegno elettorale, denaro e altre forme di favori.
In questo contesto, il nome di Gianluca Callipo è emerso come uno dei più noti tra quelli coinvolti nelle indagini, in quanto sindaco del Comune di Pizzo, in provincia di Vibo Valentia, e presidente dell’ANCI Calabria, un ruolo che gli conferiva una certa visibilità e importanza.
Callipo, come altri politici, risultava accusato di aver avuto rapporti con il clan, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e di aver cercato di ottenere voti attraverso l’influenza della ‘Ndrangheta.
Il processo Rinascita Scott si è sviluppato su un ampio numero di imputati, coinvolgendo non solo mafiosi ma anche politici, imprenditori e professionisti, creando così una rete che dimostrava la pervasività della ‘Ndrangheta nella Regione Calabria.
Le accuse mosse ai vari imputati sono state gravi: associazione mafiosa, estorsioni, traffico di stupefacenti, e corruzione. Il processo è stato uno dei più vasti mai avviati in Italia contro la ‘Ndrangheta, con oltre 330 imputati, tra cui anche figure di spicco, e ha richiesto un impegno straordinario da parte degli inquirenti.
Assoluzione per l’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo
Gli imputati, tra cui anche Callipo, hanno dovuto difendersi da accuse gravi, che non solo mettevano in discussione la loro integrità personale ma anche la loro carriera politica.
Il processo ha avuto un lungo percorso, con diverse fasi e udienze, ed è arrivato a una fase di Appello in cui la Procura ha deciso di rinunciare all’appello per Callipo, portando alla sua definitiva assoluzione.
La decisione della Procura della DDA di rinunciare all’appello segna una conclusione definitiva per le accuse rivolte a Gianluca Callipo. Inizialmente, l’ex sindaco di Pizzo aveva subito le accuse di abuso d’ufficio e di concorso esterno in associazione mafiosa, reati che avevano portato alla sua incriminazione nel maxi-processo contro la ‘Ndrangheta vibonese. In particolare, l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa era stata successivamente riqualificata in voto di scambio politico-mafioso.
Questa accusa, tuttavia, è stata anch’essa ritenuta inammissibile dal tribunale, con il giudice che ha deciso di non accogliere la richiesta di riqualificazione del reato. Un passo cruciale che ha portato all’assoluzione definitiva per Callipo, ponendo fine a una lunga e travagliata fase processuale.
La sua difesa, affidata agli avvocati Enzo Trungadi e Armando Veneto, ha messo in luce la fragilità delle accuse, contribuendo così a un esito favorevole per l’ex sindaco.
Un lungo e difficile cammino legale
Questa assoluzione rappresenta una vera e propria vittoria per Callipo, ma anche per i suoi legali, che hanno dovuto affrontare un lungo e difficile cammino legale, in un contesto in cui ogni mossa processuale ha avuto conseguenze devastanti sulla sua carriera politica. Infatti, le accuse che lo avevano coinvolto non solo avevano creato un’ombra sulla sua figura pubblica, ma avevano anche interrotto la sua carriera politica proprio mentre sembrava pronto a raggiungere traguardi elettorali rilevanti.
Il periodo di detenzione subito da Callipo, legato anche all’inchiesta, ha rappresentato un freno significativo per la sua vita politica. Mentre la sua carriera sembrava promettere una continuità nelle sfide politiche, la sua posizione nel processo ha interrotto ogni possibilità di proseguire in tale direzione.
Con l’assoluzione definitiva, però, Callipo si trova finalmente libero di riprendersi il suo spazio, anche se la strada per riconquistare una posizione di rilievo nella politica calabrese potrebbe essere ardua, data l’eco di questa vicenda che ha segnato la sua immagine pubblica per anni. Il percorso giudiziario, sebbene concluso, ha comunque avuto un impatto profondo, e ora sarà interessante osservare come l’ex sindaco si inserirà nuovamente nel panorama politico, dove le cicatrici di questa vicenda potrebbero avere ripercussioni a lungo termine.