La Camera dei deputati ha ratificato un cambio di seggio che ha scatenato forti tensioni politiche: decade una deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà, per far spazio a un “collega” di Forza Italia, Andrea Gentile. E in aula scoppia il caos.
La vicenda segna un nuovo capitolo nelle dispute post-elettorali e lascia aperto il dibattito sulla trasparenza delle operazioni di scrutinio e sulla gestione dei ricorsi in Parlamento.
A seguito di un riconteggio dei voti, Andrea Gentile, esponente di Forza Italia, ha preso il posto di Elisa Scutellà del Movimento 5 Stelle nel collegio calabrese di Catanzaro. La decisione è stata approvata con 183 voti favorevoli, 127 contrari e un astenuto.
L’esito ha provocato un acceso dibattito in Aula e una reazione infuocata della deputata uscente.
Il ricorso e il riconteggio
La vicenda affonda le radici nelle elezioni politiche di due anni fa. Il sistema elettorale italiano prevede infatti la possibilità di contestare i risultati elettorali attraverso ricorsi che vengono valutati dalla Giunta delle elezioni, l’organo parlamentare incaricato di verificare la regolarità delle operazioni di voto e scrutinio.
Nel caso specifico, Andrea Gentile, candidato di Forza Italia, ha presentato ricorso sostenendo che nel collegio uninominale di Catanzaro vi fosse un numero insolitamente elevato di schede bianche e nulle. Tale anomalia ha sollevato dubbi sulla correttezza dello scrutinio, inducendo la Giunta a disporre una verifica approfondita.
Il riconteggio ha evidenziato irregolarità tali da determinare una modifica dell’assegnazione del seggio. Di conseguenza, la Giunta ha deliberato la decadenza di Elisa Scutellà e l’assegnazione del posto a Gentile. Parallelamente, un’altra deputata del Movimento 5 Stelle, Anna Laura Orrico, ha perso il seggio uninominale in cui era stata eletta, ma è stata riassegnata al collegio plurinominale unico della Calabria, poiché il sistema elettorale misto consente ai candidati di essere eletti in più collegi.
Come funziona nello specifico la procedura di riconteggio e di riassegnazione dei seggi?
Questo meccanismo riflette il funzionamento delle procedure di riconteggio e riassegnazione dei seggi, che possono alterare gli equilibri parlamentari anche a distanza di anni dalle elezioni.
Questo processo è complesso e prevede vari passaggi, con regole differenti per la Camera dei deputati e il Senato.
Procedura di riconteggio e riassegnazione alla Camera dei deputati
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Scrutinio e Verifica dei Voti: Dopo le elezioni, si inizia con lo scrutinio dei voti espressi dagli elettori. Ogni voto è esaminato per determinare la sua validità. In caso di errori o contestazioni (ad esempio, schede nulle o annullate), le sezioni competenti possono procedere a un riconteggio.
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Ripartizione dei Seggi: La Camera dei deputati prevede un sistema misto di rappresentanza: un certo numero di seggi è assegnato su base maggioritaria (collegio uninominale) e un altro su base proporzionale (collegio plurinominale).
- Collegi uninominali: Vengono assegnati i seggi a chi ottiene il maggior numero di voti in ciascun collegio.
- Collegi plurinominali: I seggi vengono ripartiti tra le liste in base ai voti ricevuti, secondo il sistema proporzionale. Ogni partito ha diritto a una quota di seggi corrispondente alla percentuale di voti ottenuti, ma con un sistema di soglie (come il “Rosatellum”) che esclude i partiti che non raggiungono una certa percentuale di voti.
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Riassegnazione dei Seggi: Se durante lo scrutinio emergono irregolarità, come un errore nel conteggio o una scheda erroneamente attribuita, si può avviare una procedura di riassegnazione dei seggi. I riconteggi si effettuano a livello locale dai seggi elettorali, ma possono essere supervisionati da commissioni regionali e, infine, dalla Corte di Cassazione che certifica i risultati finali.
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Ricalcolo delle Preferenze: Nel caso di errori nei voti di preferenza, si procede con il ricalcolo delle preferenze espresse dagli elettori, che possono influire sulla distribuzione dei seggi, soprattutto nei collegi plurinominali.
Procedura di riconteggio e riassegnazione al Senato
Il processo al Senato segue regole simili, ma presenta alcune differenze fondamentali:
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Scrutinio e Verifica dei Voti: Come per la Camera, si inizia con lo scrutinio dei voti. Le contestazioni possono riguardare schede nulle, annullate o irregolarità nel voto. In caso di contestazioni particolari, si può avviare il riconteggio.
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Ripartizione dei Seggi: Il Senato ha collegi elettorali su base regionale, con un sistema che prevede un’assegnazione proporzionale dei seggi in ogni regione, ma anche un sistema maggioritario per i seggi assegnati ai singoli collegi. La ripartizione avviene tenendo conto dei voti ottenuti dai partiti in ciascuna regione.
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Riassegnazione dei Seggi: Se emergono errori o contestazioni nella ripartizione dei seggi tra le liste o i collegi, si procede a una riassegnazione in base ai nuovi risultati dopo il riconteggio. Questo può riguardare sia i seggi proporzionali sia quelli maggioritari.
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Ricalcolo delle Preferenze: Anche al Senato, se si riscontrano irregolarità nelle preferenze, si può avviare un nuovo calcolo che potrebbe modificare l’attribuzione dei seggi, soprattutto nelle circoscrizioni plurinominali.
Il Ruolo della Corte di Cassazione e delle Commissioni Elettorali
Alla fine del processo di scrutinio e riconteggio, i risultati arrivano alla Corte di Cassazione, che ha il compito di certificare ufficialmente i risultati delle elezioni. La Cassazione verifica che tutte le operazioni risultino svolte correttamente e senza irregolarità che possano influire sulla validità del voto.
In caso di contestazioni, le decisioni sulla riassegnazione dei seggi possono passare anche al vaglio della Commissione elettorale centrale per ogni camera. Queste commissioni hanno il compito di esaminare le contestazioni e di risolvere eventuali problematiche relative alla distribuzione dei seggi, applicando la normativa vigente.
La reazione di Elisa Scutellà [VIDEO]
L’annuncio della sua esclusione dall’Aula ha scatenato la dura reazione di Scutellà, che ha attaccato il sistema politico calabrese con parole di fuoco.
“Oggi mi estromettete, ma fuori sarò ancora più determinata a combattere questo sistema clientelare e di potere che i cittadini onesti non vogliono. Non abbiamo politici, ma signorotti in campagna elettorale. Questo sistema fa schifo!“, ha dichiarato con veemenza prima di abbandonare l’emiciclo in lacrime, tra gli applausi dei colleghi pentastellati.
Qui di seguito il video completo del suo discorso, diffuso sul canale Youtube del M5S.
Solidarietà dal Movimento 5 Stelle
L’episodio ha visto i deputati del Movimento 5 Stelle manifestare il loro sostegno a Scutellà e Orrico, accompagnandole in un corteo all’interno dei corridoi della Camera, rappresenta un altro capitolo delle forti tensioni politiche che attraversano la legislatura in corso. Il corteo, che si è snodato verso la sala delle conferenze di Montecitorio, non è stato solo un atto di solidarietà verso le colleghe, ma anche un chiaro messaggio politico.
La presenza di Giuseppe Conte, presidente del partito, accanto alle due deputate ha aggiunto un ulteriore livello simbolico alla manifestazione, sottolineando l’importanza del gesto sia sul piano umano che politico.