L’ente europeo di controllo del traffico aereo, EUROCONTROL, ha pubblicato il 10 febbraio 2016 un quadro di riferimento normativo, che potrebbe essere gradualmente adottato in tutti i paesi europei. Il quadro regolamentare di riferimento crea tre diverse categorie operative dei droni, basate su parametri anch’essi operativi:
categoria aperta: il drone viene utilizzato senza il coinvolgimento di una autorità aeronautica. Questi droni vengono utilizzati soltanto a portata visiva dell’operatore, senza la possibilità di superare un’altezza massima, che è ben al di sotto dello spazio aereo interessato dai velivoli commerciali; inoltre la zona operativa deve trovarsi a distanze minime precisate da aeroporti e altre zone sensibili. Questi droni non potranno volare sopra la folla, e dovranno soddisfare alle normative, emesse dalle industrie del settore, in caso di giocattoli;
categoria specifica: in questo caso il volo del drone deve essere assoggettato ad una valutazione di rischio specifica, a seconda del tipo di operazione prevista, che deve quindi identificare tutti i rischi verso soggetti terzi sia a terra sia nell’aria. L’utilizzo di questi droni deve essere governato da una autorizzazione alla operatività, che individui in particolare il tipo, le capacità di volo ed i parametri operativi;
categoria certificata: questa categoria comprende tutti i droni di grandi dimensioni che hanno requisiti simili a quelli degli aerei pilotati. Gli operatori di questi droni dovranno essere certificati e disporre di licenza di pilota.