alimentazione-obbligo-indicazione-origineAlimentazione: bene conferma dell’obbligo di indicazione di origine. Ancora una volta l’Italia colma le lacune normative europee in materia di etichettatura.


Ancora una volta il nostro Paese si rivela all’avanguardia in Europa in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, come dimostra la recentissima emanazione del decreto interministeriale che stabilisce l’applicabilità fino a marzo 2020  sugli alimenti dell’obbligo di indicazione di origine introdotto per prodotti lattiero caseari, pasta, riso e derivati del pomodoro.

 

Valutiamo positivamente un intervento teso ad evitare vuoti normativi in attesa dell’applicazione del regolamento comunitario in materia, la cui entrata in vigore è prevista per il 1 aprile 2020. Purtroppo in questi anni la normativa europea in materia di trasparenza e tutela del consumatore nell’ambito dell’alimentazione ha rivelato numerose lacune, si è dimostrata scarsamente appropriata e soprattutto ha registrato notevoli ritardi di applicazione, costringendo i singoli Stati membri a procedere attraverso decreti ad hoc.

 

Abbiamo la netta impressione che, purtroppo, a livello comunitario si tenda a sottovalutare l’importanza delle norme sull’etichettatura.

 

“Il consumatore ha tutto il diritto di avere informazioni complete, esaustive e trasparenti per poter effettuare scelte di acquisto consapevoli e in tutta sicurezza” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori Nazionale.

 

Ricordiamo che nella Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio 2018 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 15 dicembre 2017, n. 231 che stabilisce le sanzioni per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alle etichette alimenti e alle informazioni ai consumatori.

 

Una informazione visiva sul contenuto di nutrienti abbinata a un colore e alla percentuale giornaliera di assunzione