Uno stanziamento di 540 milioni di euro per il comparto del pubblico impiego, con un bonus per i redditi più bassi compreso all’interno del documento allegato alla manovra economica. Vediamo di cosa si tratta.
Il nuovo accordo quadro tanto famoso sul rinnovo contratto statali firmato dai sindacati e dal Governo, prevedeva tra le tante novità l’aumento di stipendio per i dipendenti pubblici. Tale aumento, in base a quanto era stato chiarito, è quantificato in 85 euro medi in più al mese in busta paga.
Adesso, mesi dopo l’entrata a regime del Contratto, nella nuova manovra economica, e in particolare nel documento in allegato inviato alla Commissione UE, è stato confermato per il pubblico impiego un bonus per i redditi più bassi. Questo, come frutto dello stanziamento di 540 milioni di euro che verrà effettuato sul comparto pubblico. Ma di cosa si tratterebbe?
Per il Pubblico Impiego un bonus per i redditi più bassi?
Nonostante nella Nota di aggiornamento al DEF 2019 non vi sarebbe traccia delle risorse economiche necessarie per confermare anche per il prossimo anno l’aumento degli stipendi per i dipendenti statali, tra cui i tanti insegnanti e dipendenti della scuola e del settore sanità, il documento in allegato alla manovra, il cosiddetto «Draft budgetary plan», conterrebbe qualcosa in merito.
Questo nuovo stanziamento e queste nuove risorse saranno sufficienti a confermare il cosiddetto «elemento perequativo», il bonus riconosciuto dall’ultimo contratto a tutti i dipendenti pubblici con un reddito inferiore a 26 mila euro.
Nello specifico, le nuove soglie per i dipendenti pubblici, con i nuovi limiti, saranno le seguenti:
- aumento a 24.600 della soglia di redditi da 8.174 a 24.000 euro;
- aumento a 26.600 della soglia dei redditi da 24.001 a 26.000.
Le reazioni dei Sindacati
Ci sono, tuttavia, incertezze da parte delle Organizzazioni Sindacali in merito a questo bonus.
I segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, hanno chiesto chiarezza sulle risorse per il rinnovo del pubblico impiego e hanno chiesto al ministro della Funzione Pubblica Giulia Bongiorno di essere convocati «con urgenza e dare avvio al percorso per il rinnovo dei contratti pubblici».
Basti pensare che già qualche giorno fa il Ministro della P.a., Giulia Bongiorno, faceva sapere anche in un tweet che ci saranno nuove assunzioni e il conseguente sblocco del turn over. Nel tweet il Ministro assicurava anche il massimo impegno per il rinnovo dei contratti pubblici 2019/2021.
La Funzione Pubblica Cgil ha risposto al tweet rivendicando una convocazione a breve. Soltanto il giorno prima, in una nota unitaria, Fp Cgil insieme a Cisl Fp e Uil Pa premevano per accelerare i tempi, vista la promessa del Ministro Bongiorno di ‘massima attenzione’ e di ‘spingere tantissimo’ sui contratti. “Ci aspettiamo risposte certe e non più parole di semplice propaganda e sulle quali siamo pronti al confronto così come alla mobilitazione”. Questa la promessa dei sindacati.