pensioni-uscita-bloccata-a-67-anni-novitaPensioni: sull’uscita Bloccata a 67 anni, ci sono novità? Si muove qualcosa? Requisiti fermi fino a quando?


Il Governo ha già manifestato da tempo l’intenzione di voler rendere possibile anticipare la pensione. E magari già nella prossima Legge di Bilancio potrebbe muoversi qualcosa di interessante.

 

La situazione attuale

 

L’età per la pensione anticipata e per le Pensioni di vecchiaia, per i meccanismi della speranza di vita, salirà nel 2019 rispetto ai requisiti validi nel 2017 e nel 2018. Cinque mesi in più di lavoro che andranno ad aggiungersi ai mesi richiesti per la pensione e che sono entrati in vigore negli ultimi anni, in applicazione della riforma Fornero sulle pensioni.

 

Cosa potrebbe accadere?

 

I calcoli dell’Istat porterebbero a stoppare l’adeguamento all’aumento dei requisiti di età e dei contributi, sui quali si calcola le uscite per le pensioni. L’alt riguarderebbe il biennio 2021-2022. Ciò significa che l’età di uscita della pensione di vecchiaia e i contributi della pensione anticipata rimarrebbero bloccati per quattro anni, ma solo dopo l’adeguamento della pensione di vecchiaia a 67 anni dal 1° gennaio 2019 e l’aumento dei requisiti richiesti per la pensione anticipata a quota 43 anni e 3 mesi (l’uscita delle donne rimane con 12 mesi di sconto).

 

Requisiti per la pensione dunque fermi fino al 2022 dopo il gradino di cinque mesi che scatterà dal prossimo gennaio portando l’età per la vecchiaia a 67 anni. Poi, negli anni seguenti, accelerazione del meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita con tappa a 68 anni, già dal 2029 e crescita fino ai 70 anni solo nel molto lontano 2065. Questo, quantomeno, è quello che potrebbe accadere.

 

Chi può evitare attualmente l’adeguamento alla speranza di vita?

 

Al momento a fruire del blocco degli adeguamenti sono ben 15 categorie di lavoratori saranno dispensati dal prossimo adeguamento alla speranza di vita Istat. A tali categorie di lavoratori (e alle altre appartenenti ai cosiddetti «lavori gravosi»), infatti, non si applica il programmato aumento di cinque mesi del requisito d’età per la pensione (vecchiaia e/o anticipata), decorrente dal prossimo 1° gennaio 2019.