pensioni-minime-mille-euroIn base al nostro sistema previdenziale attuale le pensioni in Italia sembrano essere ancora sostenibili, ma non lo saranno per sempre. Lo sostiene il dossier presentato alla Camera dal presidente del Centro studi Itinerari previdenziali Alberto Brambilla.


L’attuale quadro pensionistico italiano si presenta solido, e le prospettive indicano che questa stabilità sarà mantenuta anche nei prossimi 10-15 anni, quando la coorte significativa dei “baby boomer” si ritirerà. Tuttavia, per garantire la tenuta del sistema nel tempo, è cruciale che l’età di accesso alle prestazioni, attualmente tra le più basse in Europa, aumenti gradualmente.

Il presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, sottolinea questa necessità nel rapporto presentato alla Camera, evidenziando l’importanza di promuovere politiche attive del lavoro e formazione professionale per favorire l’invecchiamento attivo dei lavoratori anziani.

Pensioni in Italia ancora sostenibili, ma potrebbe non durare

Il rapporto delinea che nel 2022 l’Italia ha destinato complessivamente 559,513 miliardi di euro a pensioni, sanità e assistenza, registrando un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente. La spesa per le prestazioni sociali rappresenta oltre la metà della spesa pubblica totale, il 51,65%. Nel corso dell’ultimo decennio, la spesa per il welfare è aumentata del 29,4%, principalmente a causa degli oneri assistenziali, che sono cresciuti del 126,3%.

Brambilla sottolinea che una corretta interpretazione di questi dati è fondamentale per evitare sovrastime che potrebbero portare a tagli pensionistici. Il numero totale di prestazioni pensionistiche nel 2022 è di 22,772,004, con un aumento del 0,06% rispetto all’anno precedente. Il rapporto evidenzia che, nonostante alcune cancellazioni di prestazioni, il numero di cittadini che percepiscono un assegno pensionistico è aumentato leggermente a causa delle deroghe introdotte dopo il 2014, come Quota 100 e Quota 102.

Il tasso di pensionamento grezzo è in crescita, con un residente su 3,65 che ha concluso la vita lavorativa. Tuttavia, il rapporto rileva che il tasso di crescita annuale delle pensionate donne è rallentato, passando da oltre 20,000 a soli 5,530 in più rispetto all’anno precedente. Questo, secondo l’associazione, è una conseguenza evidente dell’equiparazione dell’età pensionabile tra uomini e donne avvenuta nel 2018.

Il rapporto conclude sottolineando le sfide legate alla presenza di oltre due milioni di giovani “Neet” e all’incremento della spesa per l’assistenza, che nel 2022 ha raggiunto quota 157 miliardi, registrando un aumento del 126% nell’arco di un decennio. Affrontare queste sfide diventa essenziale per garantire un sistema pensionistico sostenibile e una vecchiaia in salute per tutti i cittadini italiani.

Qui di seguito il video completo della presentazione del dossier alla Camera.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it