Privacy in ISEE Precompilato 2019: il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministero del lavoro. Schema che disciplina le modalità di attuazione della prima fase di applicazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) precompilata a fini Isee.
Parere favorevole del Garante per la privacy sullo schema di decreto del Ministero del lavoro che disciplina le modalità di attuazione della prima fase di applicazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) precompilata a fini Isee. La Dichiarazione precompilata è predisposta, su richiesta del cittadino, dall’Inps in collaborazione con l’Agenzia delle entrate. E utilizza le informazioni presenti nel Catasto, negli archivi dell’Inps e nell’Anagrafe tributaria. Comprensive delle informazioni sui saldi e le giacenze medie del patrimonio mobiliare dei componenti del nucleo familiare.
Il dichiarante conserva comunque la possibilità di optare per la presentazione della Dsu non precompilata.
Privacy in ISEE Precompilato 2019: il Garante fornisce la sua interpretazione
Nel dare il via libera, l’Autorità ha ritenuto che nello schema siano state individuate, nel rispetto dei principi di privacy by design e by default, idonee garanzie per i diritti e le libertà degli interessati. Anche perché la nuova disciplina sull’Isee ha accolto le indicazioni fornite dall’Ufficio del Garante nell’ambito dei contatti intercorsi con il Ministero.
I contributi hanno riguardato l’introduzione di misure e accorgimenti volti a limitare i rischi. In particolare sugli accessi ai dati non autorizzati o di trattamenti non consentiti o non conformi. A tutela degli interessati lo schema prevede la necessità di una delega specifica.
Che i componenti maggiorenni del nucleo familiare devono rilasciare al dichiarante per consentirgli l’accesso alla Dsu precompilata.
Altre garanzie riguardano i dati di riscontro da fornire all’Inps per accedere alla precompilazione dei dati dei rapporti finanziari. E la riduzione al minimo delle informazioni da inserire nell’attestazione Isee nei casi di mancata dichiarazione di rapporti finanziari e di difformità dei valori mobiliari dichiarati.
Sono previsti, inoltre, per i cittadini strumenti di controllo diretto sull’uso dei propri dati a fini Isee. Consultando, sui siti dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate, i riferimenti di eventuali Dsu presentate a proprio nome.
Più in generale, in applicazione del Regolamento Ue, vengono disciplinate le modalità con cui tutti i cittadini, in ogni momento, possono inibire all’Inps e all’Agenzia delle entrate l’utilizzo dei loro dati. Nell’ambito delle dichiarazioni Isee, arginando così le possibilità di accessi indebiti da parte di terzi non autorizzati.
L’Autorità ha rinviato all’esame del successivo disciplinare tecnico. Che definirà modalità di accesso alla Dsu precompilata, meccanismi di delega, e verifica sulle misure di sicurezza dei dati, i controlli sull’efficacia delle garanzie a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.