La rendicontazione dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta uno degli aspetti più complessi per gli enti locali, in particolare per i Comuni: l’apporofondimento a cura del Dottor Luca Leccisotti.
Un quadro normativo rigoroso e articolato
Il contesto normativo, definito principalmente dall’art. 9, comma 4, del D.L. 77/2021, impone obblighi stringenti di tracciabilità, codificazione contabile e conservazione documentale, come ribadito dalla circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) n. 29 del 26 luglio 2022. Sebbene tali disposizioni siano finalizzate a garantire la massima trasparenza e il monitoraggio efficace delle risorse europee, la loro attuazione si scontra con significative difficoltà operative, soprattutto per le amministrazioni locali meno strutturate.
La piattaforma ReGis e i cronoprogrammi procedurali
Uno dei principali strumenti operativi per la rendicontazione è la piattaforma unica informatica ReGis, che richiede un costante aggiornamento dei dati relativi ai cronoprogrammi procedurali e finanziari di ciascun progetto. Il Decreto Ministeriale dell’11 ottobre 2021 stabilisce che i comuni devono garantire la coerenza tra i dati caricati su ReGis e quelli contenuti nei propri atti amministrativi, assicurando inoltre la corretta imputazione in bilancio delle entrate e delle uscite correlate ai progetti PNRR. Tuttavia, molti enti locali lamentano difficoltà nell’utilizzo della piattaforma, aggravate dalla mancanza di personale qualificato e dalla complessità delle procedure tecniche richieste.
Criticità nella gestione delle risorse e nella tracciabilità
La tracciabilità delle risorse rappresenta un aspetto cruciale per garantire il rispetto delle norme di contabilità pubblica e delle regole europee. Gli enti locali sono tenuti a identificare chiaramente, all’interno del bilancio, i capitoli dedicati alle entrate e alle uscite relative ai finanziamenti PNRR, includendo i codici CUP (Codice Unico di Progetto) e CIG (Codice Identificativo Gara) in ogni atto amministrativo e pagamento. La mancata adozione di questi accorgimenti può determinare rilievi significativi da parte degli organi di controllo, come evidenziato dalla Corte dei conti nella deliberazione n. 14/2023 della sezione Emilia-Romagna. Inoltre, l’utilizzo del Fondo Pluriennale Vincolato (FPV) per gestire le anticipazioni finanziarie e le spese imputate agli esercizi successivi richiede un’accurata pianificazione, spesso mancante nei comuni con limitate capacità gestionali.
La rendicontazione delle piccole e medie opere
Un’ulteriore difficoltà riguarda la rendicontazione delle cosiddette “opere non nativamente PNRR”, cioè quei progetti avviati prima dell’approvazione del Piano ma successivamente confluiti in esso. Questi interventi, pur essendo soggetti alle medesime regole di tracciabilità e rendicontazione dei progetti “nativi”, pongono sfide particolari, come la necessità di adeguare ex post la documentazione e di riallineare le tempistiche dei cronoprogrammi. La circolare MEF n. 30/2022 e il Decreto del Ministero dell’Interno del 14 maggio 2024 hanno fornito indicazioni operative per agevolare tale processo, ma permangono numerose incertezze interpretative, specialmente per quanto riguarda la gestione delle economie di spesa.
Implicazioni per gli equilibri di bilancio e le capacità operative
La rendicontazione dei progetti PNRR non si limita alla mera gestione amministrativa, ma ha implicazioni dirette sugli equilibri finanziari degli enti locali. La mancata realizzazione degli interventi entro i termini previsti, o la non conformità della documentazione, può comportare la revoca dei finanziamenti e l’obbligo di restituzione delle somme già erogate. Tali rischi, uniti alla crescente pressione normativa, stanno mettendo a dura prova le capacità operative dei comuni, soprattutto di quelli di piccole dimensioni, che spesso non dispongono di risorse umane e strumentali adeguate per affrontare tali sfide.
Proposte per superare le criticità
Per migliorare l’efficacia della rendicontazione dei progetti PNRR, è necessario un approccio integrato che includa:
- Formazione specifica per il personale comunale, con particolare attenzione agli strumenti digitali come ReGis e alle tecniche di rendicontazione.
- Supporto tecnico e operativo da parte degli organi centrali, attraverso l’istituzione di task force dedicate e la fornitura di manuali operativi aggiornati.
- Semplificazione delle procedure amministrative, con l’introduzione di modalità standardizzate per la predisposizione della documentazione e la gestione delle risorse.
- Coordinamento territoriale, favorendo la cooperazione tra enti locali e l’utilizzo di piattaforme condivise per ottimizzare i processi di monitoraggio e rendicontazione.
Conclusioni
La rendicontazione dei progetti PNRR costituisce una sfida complessa ma fondamentale per i comuni italiani, che si trovano a dover bilanciare esigenze di trasparenza e rapidità con le crescenti difficoltà operative. Affrontare queste criticità richiede un impegno congiunto tra enti locali, organi centrali e istituzioni europee, affinché i finanziamenti del PNRR possano essere utilizzati in modo efficace e tempestivo, senza penalizzare la capacità amministrativa delle comunità locali. La costruzione di un sistema di rendicontazione più semplice e accessibile rappresenta non solo una necessità pratica, ma anche un’opportunità per rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Fonte: articolo di Luca Leccisotti (Dirigente amministrativo SSN ed esperto in Appalti)