Sono molte le sfide che si presentano e, di conseguenza, aumentano le preoccupazioni degli addetti ai lavori: quale sarà l’impatto della riforma della contabilità Accrual sul mondo degli enti locali?


Il 26 giugno 2024, la Ragioneria Generale dello Stato ha approvato il recepimento del Quadro Concettuale Accrual, che comprende 18 standard contabili. Questi, in estrema sintesi, delineano le regole fondamentali della contabilità basata sul principio di competenza economica, un passo essenziale verso l’attuazione della Riforma 1.15 del PNRR.

L’obiettivo della riforma è introdurre un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale in tutte le amministrazioni pubbliche, per garantire maggiore trasparenza e una rendicontazione più accurata delle risorse gestite dagli enti pubblici.

Entro il 2026, il nuovo sistema dovrà essere adottato da almeno il 90% delle amministrazioni pubbliche, per poi coprire tutto il comparto negli anni successivi.

Ed è qui che sorgono i problemi.

Riforma della contabilità Accrual: c’è apprensione negli enti locali

Il percorso infattinon sembra privo di ostacoli. I rappresentanti degli enti locali, con diverse voci e diversi spunti, hanno espresso serie preoccupazioni riguardo alla comprensione e condivisione del sistema da parte degli operatori coinvolti.

L’allarme lanciato però è univoco: in assenza di un’adeguata formazione e di una condivisione delle modalità operative, l’implementazione rischia di fallire.

La complessità della riforma e le preoccupazioni locali: le critiche dell’Anci

La Riforma 1.15 mira a fornire un sistema contabile che non solo risponda a esigenze nazionali, ma si allinei anche agli standard internazionali come gli IPSAS (International Public Sector Accounting Standards). Il sistema economico-patrimoniale, basato sul metodo della partita doppia, garantirà una rendicontazione che tenga conto del patrimonio di funzionamento e delle sue variazioni nel tempo. Il bilancio d’esercizio sarà strutturato in documenti complessi, tra cui:

  • lo Stato patrimoniale
  • il Conto economico
  • il Rendiconto finanziario
  • e altre sezioni informative di supporto.

Questi documenti sono fondamentali per monitorare l’efficacia della gestione delle risorse da parte degli enti pubblici e per fornire trasparenza ai fornitori, ai beneficiari e alle istituzioni governative nazionali ed europee.

Tuttavia, l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha sottolineato come la complessità degli standard contabili previsti dalla riforma Accrual possa rappresentare un ostacolo significativo per gli enti locali. Questo è particolarmente vero per i comuni più piccoli, che spesso dispongono di risorse limitate e personale con competenze variabili. I rappresentanti degli enti locali segnalano una percezione di disconnessione tra i decisori, che elaborano le normative, e coloro che sono chiamati ad attuarle.

Questa situazione genera frustrazione, poiché gli operatori sul campo devono affrontare normative intricate senza una formazione adeguata e senza strumenti pratici che facilitino l’interpretazione e l’applicazione delle nuove regole. Di conseguenza, l’implementazione dei nuovi standard rischia di diventare un processo problematico, con il potenziale di compromettere la qualità della rendicontazione e, più in generale, l’efficienza nella gestione delle risorse pubbliche.

L’Anci ha quindi sollecitato un dialogo più costruttivo e una maggiore collaborazione tra i livelli istituzionali, affinché le esigenze reali degli enti locali siano considerate nella definizione delle norme, facilitando così una transizione più fluida verso il nuovo sistema contabile.

Le criticità evidenziate dalla Commissione Arconet

Le criticità del processo di attuazione sono emerse durante la seduta della Commissione Arconet del 19 giugno 2024. La Commissione ha ribadito come molte problematiche non siano ancora state risolte, mettendo in evidenza il rischio di un ritardo nell’avvio della sperimentazione del sistema Accrual, originariamente previsto per il 1° gennaio 2025. Tra le principali difficoltà segnalate figurano la mancanza di una formazione adeguata e condivisa per gli operatori, nonché l’assenza di indicazioni chiare sull’adeguamento dei sistemi informatici degli enti.

Un altro aspetto critico riguarda lo sviluppo informatico e i relativi costi. L’introduzione della contabilità economico-patrimoniale richiederà un impegno significativo da parte delle software house per l’adattamento e l’implementazione dei programmi esistenti, oltre alla creazione di nuovi portali e all’interconnessione delle diverse tipologie di contabilità. Ciò comporterà investimenti considerevoli, sia finanziari che in termini di competenze tecniche.

Il resoconto pubblicato dalla Commissione Arconet, che si è riunita lo scorso 8 maggio, conferma i timori legati all’implementazione della riforma. Sebbene la Commissione non si sia dichiarata contraria al principio dell’Accrual, ha espresso la necessità di un forte impegno da parte del legislatore per assicurare risorse adeguate e la formazione necessaria per garantire la riuscita della riforma.

Piccoli comuni penalizzati: il giudizio dei Revisori dei Conti

Durante il XXXIII Congresso Nazionale dei Certificatori e Revisori degli Enti Locali è emerso infine un focus particolare sulle criticità della riforma Accrual per i cosiddetti “piccoli comuni”, ovvero quelli con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, che in Italia rappresentano oltre il 70% delle amministrazioni locali. Uno dei temi principali riguarda il personale: l’immagine del “pubblico dipendente” è spesso associata a quella di un lavoratore inefficiente, a causa di una burocrazia che rallenta l’erogazione dei servizi e la risposta alle esigenze dei cittadini.

Tuttavia, la rapidità con cui cambiano le normative e la legislazione ha ripercussioni dirette sul personale che deve applicarle. La normativa, lungi dal semplificare le procedure, spesso sembra complicarle ulteriormente, rendendo il lavoro quotidiano ancora più difficile, specialmente nei piccoli comuni, che faticano a tenere il passo con gli adempimenti e le novità.

Verso quale futuro?

La riforma contabile Accrual, pur essendo parte integrante delle riforme abilitanti del PNRR, sta incontrando serie difficoltà nella sua implementazione. La mancanza di chiarezza operativa, unita a un ritardo nella pubblicazione degli standard e nella formazione del personale, mette a rischio il rispetto delle tempistiche previste.

Gli enti locali, che dovranno adottare il nuovo sistema, esprimono preoccupazione per la complessità del processo e chiedono dunque una maggiore collaborazione e supporto da parte delle autorità centrali.