Via libera alla manovra economica 2019, approvata dal Governo. Tutte le misure: dentro reddito di cittadinanza, pensioni e pace fiscale.
Confermate le misure principali: dalla sterilizzazione dell’aumento dell’Iva per il 2019 all’avvio del reddito di cittadinanza e alla riforma della legge Fornero che dovrebbe partire da febbraio. Conte, Salvini e Di Maio soddisfatti.
Superato l’impasse sulla pace fiscale il governo ha varato la manovra economica per il 2019, composta dal disegno di legge di bilancio, il decreto fiscale e, a sorpresa, anche un dl taglia-scartoffie. Entra anche il taglio delle pensioni d’oro sopra i 4.500 euro netti al mese da cui si stima di incassare 1 miliardo in tre anni.
Le misure approvate
Si confermano le misure principali: dalla sterilizzazione dell’aumento dell’Iva per il 2019, all’avvio del reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero che dovrebbe partire da febbraio e che solo per il prossimo anno varrà 7 miliardi.
Il provvedimento “non fa miracoli, non moltiplica i pani e i pesci ma rende la vita migliore ad alcuni milioni di italiani”, ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa con il premier Giuseppe Conte, il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Soddisfatto anche Di Maio che ha sottolineato come questa non sia “una semplice manovra, è un nuovo contratto sociale che lo Stato stipula con i cittadini. Vengono ristabiliti diritti che erano stati calpestati, vengono eliminati privilegi. Da qui non si torna più indietro”.
Per il premier si tratta di “un progetto di manovra economica che serve al Paese, serve ai cittadini e la cosa più bella – ha osservato – è che siamo riusciti a tenere i conti in ordine”. Le tensioni fra le due anime del Governo si erano consumate nei giorni scorsi soprattutto sulle misure della cosiddetta ‘pace fiscale’ e in particolare la scelta fra condono, caldeggiato dalla Lega, e ravvedimento operoso, voluto dai Cinque Stelle. La soluzione individuata prevede un’aliquota del 20% sulle somme non dichiarate nei cinque anni precedenti, fermo restando un limite di un terzo sull’imponibile dichiarato, con un tetto massimo di 100mila euro.
Arriva anche lo stralcio delle mini-cartelle sotto i mille euro relative al periodo 2000-2010 e si conferma la rottamazione ter. Una raffica di sanatorie che i rappresentanti del governo hanno negato si tratti di condono.
Le dichiarazioni
“Lei lo chiami come vuole, sono scelte lessicali, noi la chiamiamo definizione agevolata”, ha risposto il presidente del Consiglio.
Mentre il ministro Tria, assediato dai cronisti, ha invitato a leggere e studiare le misure. Di Maio ha messo le mani avanti dichiarando che ci sarà la galera per chi evade e nessun salvacondotto. “Prima di tutto ci siamo accordati sul fatto che per gli evasori ci sarà la galera. Ci sarà la pace fiscale per aiutare chi non ce la fa con le cartelle Equitalia, ma non ci sarà nessun salvacondotto per chi evade”, ha dichiarato il ministro.
Battaglia vinta da Salvini anche sulla riforma della Fornero. “Cominciamo a mantenere gli impegni presi, gradualmente ma con coraggio, a partire dallo smontare mattone dopo mattone la legge Fornero restituendo il diritto alla pensione e al lavoro per circa 400mila italiani, senza penalizzazioni di nessun tipo”, ha detto il ministro degli Interni, aggiungendo che l’obiettivo è quello di azzerare la legge.
Procedimento Iter
Il testo del provvedimento dovrà essere trasmesso alle Camere entro il 20 ottobre per l’avvio della sessione di bilancio.
Lo schema di riepilogo con le misure approvate
– STOP AUMENTO IVA: Previsto lo stop totale dell’aumento dell’Iva che sarebbe dovuto scattare dal 2019 e quello parziale per il biennio successivo.
– ACCORDO SULLA PACE FISCALE: Accordo raggiunto sulla pace fiscale. Sara’ prevista un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha gia’ presentato la dichiarazione dei redditi. E si potra’ optare per la dichiarazione integrativa per far emergere fino a un massimo del 30% in piu’ rispetto alle somme gia’ dichiarate e comunque entro un tetto di 100.000 euro.
Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado o il 50% in caso di vittoria in primo grado. In arrivo anche il condono delle mini cartelle sotto i mille euro dal 2000 al 2010. E la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi.
– TAGLIO PENSIONI D’ORO: M5s e Lega hanno raggiunto un’intesa di massima per inserire nella legge di bilancio il taglio delle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro netti al mese. Ma la proposta di legge all’esame della Camera, secondo quanto riferiscono fonti governative, sara’ corretta. Per finanziare il reddito di cittadinanza i 5 Stelle puntavano a introdurre nel decreto fiscale anche i tagli alle pensioni d’oro.
Una mossa stoppata dai leghisti che hanno dato un sostanziale via libera alla misura in Manovra ma con dei paletti. Salvini e i suoi, infatti, non intendono colpire gli assegni sotto i 4.500 euro, obiettivo degli alleati di governo che avrebbero voluto mettere mano anche alle pensioni sui 3.000-3.500 euro. Fonti M5s hanno fatto sapere che e’ previsto un miliardo dalle pensioni d’oro in tre anni a copertura nella legge di Bilancio, il che vuol dire un taglio agli assegni sopra i 4.500 euro netti al mese.
– PENSIONI, ARRIVA QUOTA 100: Con quota 100 potra’ andare in pensione chi ha 62 anni e 38 anni di contributi. A beneficiare della misura dovrebbero essere 400.000 persone.
– REDDITO CITTADINANZA: Il reddito e le pensioni di cittadinanza partiranno nei primi tre mesi del 2019. Il contributo da 780 euro secondo quanto e’ stato annunciato verra’ caricato sul bancomat e ci sara’ un monitoraggio degli acquisti. La misura costa 9 miliardi a cui si aggiunge un miliardo per il rafforzamento dei centri per l’impiego.
– FLAT TAX PER GLI AUTONOMI: Flat tax al 15% per gli autonomi. L’obiettivo e’ estendere la platea dei professionisti che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherebbe un 5% addizionale. Le start up e le attivita’ avviate dagli under 35 avrebbero uno sconto al 5%. Il costo e’ di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.
– SGRAVI IRES SU UTILI REINVESTITI: L’aliquota al 24% scendera’ di 9 punti sugli investimenti in ricerca e sviluppo, in macchinari e in assunzioni stabili. La misura dovrebbe costare 1,5 miliardi di euro.
– NORME PER PREGRESSO SIGARETTE ELETTRONICHE: Arrivano norme per chiudere il pregresso sulle sigarette elettroniche.
– TAGLI AI MINISTERI E A SPESE ACCOGLIENZA IMMIGRATI: Per i ministeri previsto un taglio di spesa di un miliardo di euro l’anno. Raggiunto l’accordo anche per tagliare le spese destinate all’accoglienza dei migranti di oltre un miliardo e 300 milioni di euro per il triennio: oltre 500 milioni a partire dal 2019.
In allegato il testo corredato di Dossier aggiornato al 12 Novembre 2018.