comuni, bilanci, politica di bilancio Limitata la portata delle norme riguardanti i Comuni contenute nella Legge di Bilancio 2017?

 


 

L’Anci ha dunque chiesto un intervento normativo urgente che consenta di risolvere importanti questioni rimaste aperte e che pesano sulla situazione finanziaria ed ordinamentale dei Comuni. Su questo anche il Parlamento e tutte le forze politiche diano un contributo alle richieste dell’Anci.

 

La Legge di Bilancio 2017 contiene novità positive per i Comuni, dall’assenza di tagli (che conferma dell’inversione di rotta avviata nel 2015) al mantenimento della maggiorazione dello 0,8 su TASI/IMU come confermata nel 2016, alla stabilizzazione di regole finanziarie sul saldo di bilancio che sostengono gli investimenti comunali, anche con assegnazioni aggiuntive di spazi finanziari (per 700 milioni annui) e di contributi ulteriori (finanziamento integrale dei progetti “periferie”). La previsione di due fondi dedicati agli Enti locali, pari a circa 3 miliardi, può altresì consentire l’avvio a soluzione di questioni aperte da tempo.

 

Si tratta ora di affrontare alcune questioni rimaste irrisolte, che richiedono soluzioni normative in larga parte già condivise. In primo luogo, vanno modificate le norme sulla perequazione attraverso il Fondo di solidarietà comunale, anche con una integrazione finanziaria per attenuare l’impatto sui Comuni più penalizzati, come emerge dall’accordo di massima raggiunto nella Conferenza Stato-Città del 19 gennaio scorso; deve poi essere sterilizzato il taglio da 250 milioni delle Città metropolitane, al quale vanno aggiunti i 46 milioni necessari per le costituende Città metropolitane di Sicilia e Sardegna; è altresì auspicabile che anche per il 2017 siano rinnovate le norme speciali che consentano la chiusura dei loro bilanci; devono essere formalizzati gli accordi sulla rateizzazione dei debiti tributari e previdenziali degli enti in difficoltà finanziarie e deve essere superata l’assurda clausola che obbliga all’anticipo della deliberazione del bilancio 2017 al 31 gennaio per i Comuni che devono mantenere in bilancio i fondi di investimento accantonati per gare non concluse nel 2016, a seguito delle difficoltà di avvio del nuovo Codice degli appalti.

 

L’Anci, infine, ritiene imprescindibile un significativo allentamento dei vincoli per l’assunzione di personale, con l’innalzamento della facoltà di copertura del turnover del personale al 75% per tutti i Comuni, da accompagnare con una norma che migliori la gestione del recupero del salario accessorio erogato, e con la possibilità per i Comuni e le Città metropolitane che hanno sforato l’equilibrio di bilancio di sostituire le figure essenziali ed infungibili. La rigidità della gestione del personale è un punto di gravissima sofferenza per l’autonomia organizzativa locale e per realizzare gli investimenti la cui soluzione non può più attendere. Il giudizio rimane quindi sospeso. La posizione che l’Anci assumerà sarà determinata dai riscontri sui contenuti dell’eventuale decreto legge.