Addio a Monete da 1 e 2 centesimi: cosa cambierà per chi acquista? Come ne potrebbero risentire le nostre tasche?
Dal primo gennaio la Zecca non ne conia più, ma le monetine continuano e continueranno a circolare fino a esaurimento mantenendo il valore legale: le conseguenze ci sono. La sospensione del conio delle monetine permetterà al Governo di risparmiare circa 20 milioni di euro per il Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. Per i consumatori invece?
Quali conseguenze sui prezzi?
Il rovescio della medaglia, segnala Altroconsumo, potrebbe riguardare l’arrotondamento dei prezzi. Da questo punto di vista, la stessa associazione dichiara che a seguito delle sue richieste la norma disciplina fin da subito le caratteristiche precise dell’arrotondamento.
Ad esempio, l’arrotondamento riguarda solo i pagamenti e dunque non i prezzi dei singoli prodotti, quanto piuttosto l’importo complessivo dello scontrino da pagare ovviamente quando è in contanti. Se si paga con carta non c’è alcun arrotondamento.
Previsto è che l’importo del prezzo venga arrotondato “a tutti gli effetti” per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino. L’arrotondamento sarà per eccesso o per difetto ai 5 centesimi: dunque 0,1 e 0,2 saranno arrotondati a zero; 0,3 e 0,4 a 5 centesimi; 0,6 e 0,7 sempre a 5 centesimi e invece 0,8 e 0,9 a 10 centesimi.
Nel caso in cui invece un prezzo dovesse essere pagato tramite carta di credito, bancomat e simili, questa regola non si applicherà perché il pagamento elettronico rispecchierà quanto previsto, senza arrotondamenti.
Da un punto di vista strettamente contabile lo scontrino riporterà l’importo reale, non quello arrotondato e, in sede di rilevazione contabile dell’incasso l’arrotondamento operato deve transitare a conto economico alla voce “altri ricavi e proventi” se l’arrotondamento è attivo, oppure a quello “oneri diversi di gestione” se passivo.