Guidare un’auto intestata ad altri potrebbe portare ad alcuni rischi: vediamo quali sono e quali sono le possibili sanzioni.
Può succedere a volte di dover guidare l’automobile intestata a qualcun altro. Ma si tratta di un’azione che può comportare dei rischi e il guidatore potrebbe incorrere anche in una multa salata.
Ecco quali sono i rischi.
Guidare auto intestata ad altri: quali rischi ci sono?
Secondo l’art. 94 comma 4-bis del Codice della Strada, un cittadino può tranquillamente guidare un’auto intestata ad un familiare, ad un coniuge o ad un convivente.
In caso di controllo, la polizia dovrà accertare che l’intestatario del veicolo sia effettivamente un familiare, un coniuge o un convivente della persona alla guida.
Questo si potrà accertare tramite il database dell’anagrafe del Comune, al quale possono collegarsi le autorità.
È importante sottolineare che il conducente non ha l’obbligo di possedere i documenti che attestino legami con l’intestatario dell’auto, perché saranno le autorità stesse a reperire le informazioni in tempo reale.
Bisogna, inoltre, specificare che un familiare non convivente viene inteso come “soggetto estraneo”, perché al di fuori del nucleo familiare.
In caso di parente deceduto, il mezzo va ereditato tramite passaggio di proprietà, a nome degli eredi, pagando il bollo e cambiando il nominativo del proprietario ai fini assicurativi.
Se l’intestatario dell’auto non è un convivente, un familiare o un coniuge, si potrebbe incorrere in una multa, nel caso in cui l’auto venga guidata da un’altra persona per un periodo maggiore ai 30 giorni, senza alcuna annotazione del nome sulla carta di circolazione. La comunicazione va fatta per poter aggiornare la carta di circolazione col nome del nuovo guidatore, non intestatario.
Perciò, se si tratta di un periodo inferiore ai 30 giorni, non c’è l’obbligo di avvisare la motorizzazione o le forze dell’ordine sull’utilizzo di un veicolo non intestato.
Quali sono le sanzioni
In caso di violazione dell’obbligo, ci sono delle sanzioni.
Si rischia una multa che va da un minimo di 728 euro ad un massimo di 3636 euro.
Inoltre, c’è anche il rischio di ritiro della carta di circolazione, per i casi più gravi.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it