Pubblicate le nuove specifiche tecniche che disciplinano il Processo Civile Telematico (PCT) efficaci a partire dal 30 settembre: l’obiettivo è la digitalizzazione completa e sicura dei processi civili.


Con una nota tecnica divulgata su tutti i canlai di informazione oltre che via web, dalla propria pagiona ufficiale, il Ministero della Giustizia ha reso note, lo scorso 7 agosto, le nuove specifiche tecniche che disciplinano il Processo Civile Telematico (PCT) che avranno piena efficacia a partire dal 30 settembre 2024.

Digitalizzazione completa e sicura dei processi civili: tutte le novità

Il provvedimento stabilisce le specifiche tecniche previste dall’articolo 34, comma 1, del regolamento concernente le regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in attuazione dei principi previsti dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, ai sensi dell’articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito nella legge 22 febbraio” si legge nel testo.

Seppure il documento possa sembrare poco comprensibile o ridondante, in realtà avrà effetti molto concreti e comprensibili su coloro che si trovino coinvolti in azioni processuali e su tutti gli operatori, tecnici, liberi professionisti che, a vario titolo opereranno a questo livello. Vediamo nel dettaglio i principali mutamenti in avvio dal 30 settembre 2024.

  • Cresce in modo importante il tipo di file accettati (Art. 16) ai fini del deposito telematico degli stessi. Con questo aggiornamento del sistema i formati differenti dei file accettati arrivano a superare il ragguardevole n. di 30. Da Pdf in tutti i formati fino ad immagini, video, file audio, file di testo e ipertesto, file derivati dai sistemi di posta elettronica.
  • Aumento della dimensione della busta telematica (Art. 17), con la dimensione massima, cioè lo spazio che i file inviati possono raggiungere che raggiunge i 60 Megabyte. Questo cambiamento faciliterà di molto l’invio di documenti voluminosi, come file multimediali, in un’unica soluzione. Inoltre processo di deposito sarà semplificato, migliorando l’efficienza operativa degli avvocati e degli uffici giudiziari.
  • Sempre in riferimento all’articolo 17, si introduce in questo nuovo testo, un sistema di accettazione automatica per i depositi telematici. Il sistema effettuerà controlli preliminari sui documenti presentati che laddove vengano individuati dei problemi tecnici diverranno anomalie del sistema individuate in WARN (avvertimenti), ERROR (errori bloccanti che richiedono l’intervento della cancelleria) e FATAL (anomalie che impediscono il completamento del deposito). Questa innovazione mira a ridurre i tempi di attesa e a garantire una maggiore trasparenza e sicurezza nel processo di accettazione degli atti.

Specificato e tracciato con attenzione il ruolo delle PEC. La casella di posta elettronica certificata di un soggetto abilitato esterno dovrà disporre di uno spazio disco minimo pari a 1 Gigabyte,  e sistemi di firma digitale e autenticazione digitale, centrali in un procedimento che basa appunto il proprio funzionamento su sistemi di identità e riconoscimento non de visu.

Massima attenzione poi alla protezione dei dati personali particolari e/o sensibili nella veicolazione di tutte le comunicazioni e notificazioni telematiche. (Art. 22)

La nota tecnica del Ministero della Giustizia

Qui il documento completo.


Fonte: articolo di Rossella Angius