A sostenerlo è il Consiglio di Stato: ci sono limiti alla potestà del Comune sugli orari diurni di apertura delle sale giochi.
Le ordinanze sindacali che regolano gli orari di chiusura diurna delle sale giochi sono state recentemente oggetto di discussione e controversie. Queste misure, pur volte a contrastare la ludopatia, spesso si sono rivelate eccessive e inadeguate rispetto agli obiettivi prefissati.
Per questo spesso c’è malcontento sulle varie regolamentazioni. Il tema degli orari di apertura e chiusura delle attività produttive è infatti sempre stato fonte di tensione tra le imprese, desiderose di mantenere una libertà organizzativa, e le autorità locali, che cercano di tutelare gli interessi pubblici.
In questo contesto, emerge la necessità di bilanciare la tutela della concorrenza con la salvaguardia di valori fondamentali, come la salute e il benessere dei cittadini. L’Unione Europea sottolinea l’importanza di un mercato regolato, in cui le istituzioni vigilano sull’equità e sull’ordine.
Tuttavia, alcune ordinanze sindacali emesse da alcuni Comuni, come nel caso di un Comune della Liguria, sono state criticate per la loro eccessiva rigidità.
Il Comune non può limitare gli orari diurni delle sale giochi
Il Consiglio di Stato ha recentemente annullato un’ordinanza che limitava drasticamente gli orari di apertura delle sale giochi, bar e tabaccherie durante il giorno, consentendo il gioco solo nelle ore serali e notturne.
Il testo della sentenza
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it