proposte-sindaci-ambienteIl Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha incontrato in audizione una delegazione di sindaci e amministratori locali appartenenti all’Associazione Comuni Virtuosi, che hanno fornito le loro proposte per l’Ambiente.

L’incontro, svoltosi in modalità da remoto, è stata l’occasione per presentare all’On. Sergio Costa le istanze, le criticità e le proposte delle comunità locali in tema di sostenibilità ambientale, burocrazia e risorse.

E’ stata una discussione a tutto campo che ha permesso ai nostri sindaci di evidenziare le fortissime criticità che le comunità locali stanno attraversando – commenta Marco Boschini, coordinatore della rete -, ma anche per mettere in luce i tanti progetti e buone pratiche dai quali scaturisce una visione di società e modello di sviluppo radicalmente diversa da quella purtroppo ancora in voga. Il Ministro si è impegnato a fare sue le istanze che riguardano le deleghe dell’economia circolare e del dissesto idrogeologico, condividendo con i suoi colleghi di Governo le nostre proposte legate alla mobilità e all’energia“.

Le proposte dei Sindaci per l’ambiente al Ministro Sergio Costa

L’Associazione Comuni Virtuosi è una rete di 130 comuni che, dal 2015, opera per diffondere a livello culturale buone pratiche in campo ambientale sperimentate con successo dalle comunità locali. Gestione del territorio, impronta ecologica e beni comuni, rifiuti, mobilità e nuovi stili di vita, partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini, accoglienza ed inclusione sociale: sono queste le tematiche intorno a cui si svolge l’azione nei territori della nostra associazione.

Negli anni sono numerosi gli strumenti messi in campo per assolvere al compito di scoprire, far conoscere e valorizzare, per poi diffondere, progetti e idee che mettono al centro la sostenibilità ambientale non come moda del momento, ma come paradigma culturale attraverso cui declinare tutta la politica di un ente. Per portare luce un po’ prima che arrivi l’alba.

Le minacce del Covid-19

Da quando il Covid-19 si è abbattuto su di noi, viviamo un tempo complicato e drammatico. I nostri sindaci sono il terminale delle istituzioni repubblicane, il km. Zero della democrazia. I nostri sindaci non hanno filtri o anticamere, tutti i giorni sono in contatto diretto con i cittadini che amministrano e con i quali condividono la quotidianità. Stiamo vedendo morire parenti, amici, conoscenti. Un pezzo importante di comunità che se ne va in silenzio, in un dolore intimo e collettivo che non ha precedenti nella storia recente dei nostri territori. All’emergenza sanitaria si è subito affiancata quella sociale, economica ed occupazionale, mettendo in discussione l’ordine delle priorità, i programmi e le progettualità previste fino a pochi giorni prima da tutti i comuni colpiti dalla pandemia.

Abbiamo dovuto azzerare tutto, fermarci, e costruire daccapo esperimenti di welfare emergenziale che hanno in primis tentano di arginare l’emorragia, sottraendo interi nuclei familiari alla minaccia della povertà e dell’isolamento. Ci siamo fatti carico di tradurre in pratica molti dei provvedimenti previsti dal Governo, e ce la stiamo mettendo davvero tutta per mantenere uniti i paesi e quindi il Paese nel suo insieme.

In questo momento sentiamo l’esigenza di avanzare una serie di richieste e di proposte che possano aiutarci ad esercitare al meglio il nostro ruolo istituzionale temporaneo. Non le nascondiamo che in questi mesi ci siamo sentiti spesso lasciati soli, senza informazioni, con pochi strumenti (risorse economiche e risorse umane), schiacciati dal peso di una burocrazia quanto mai intollerabile che ci ha reso a volte incapaci nell’azione, come una situazione emergenziale richiederebbe per rendere più efficaci le misure studiate. Prima di qualsiasi altra cosa i nostri sindaci chiedono di essere messi nelle condizioni di poter svolgere al meglio il proprio compito, e di immaginare una nuova fase che non sia la ripartenza del mondo com’era prima, ma la progettazione di una società che rimetta al centro le persone, la cura del creato, e la sostenibilità ambientale come paradigma culturale ed economico per ricostruire la società dalle macerie di un modello di sviluppo che dobbiamo avere il coraggio di abbandonare.

Consumo di suolo, messa in sicurezza del territorio e riqualificazione energetica

L’Associazione Comuni Virtuosi proponeuna strategia volta ad interrompere il consumo di suolo, la messa in sicurezza del territorio (dissesto idrogeologico) e del patrimonio edilizio pubblico e privato (anche in chiave antisismica), la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico (sedi istituzionali, scuole, biblioteche, musei, impianti sportivi, ecc.) e privato, il recupero e il riuso di aree dismesse, edifici e luoghi abbandonati.

Chiediamo, a questo proposito, una premialità finalizzata a trasferire maggiori risorse dallo Stato ai comuni, per quelle municipalità che rinuncino agli oneri di urbanizzazione per la preservazione del territorio, così come per quei comuni che hanno percentuali elevate di raccolta differenziata, di riciclabilità effettiva dei materiali raccolti e soprattutto di riduzione nella produzione dei rifiuti stessi. Chiediamo che chi adotta piani energetici comunali che garantiscono all’ente un’effettiva riduzione di consumi energetici da fonti fossili venga premiato a discapito di chi insiste nella strada dello spreco e delle inefficienze. Il tutto a parità di risorse destinata dallo Stato agli enti locali, secondo il principio che i maggiori contributi per i virtuosi vengano dai comuni “spreconi”.

Per leggere tutto potete consultare questa pagina sul sito dell’Associazione dei Comuni Virtuosi.

 


Fonte: Associazione dei Comuni Virtuosi