Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno ha recentemente pubblicato un aggiornamento sulle fonti di finanziamento deii Piani Urbani Integrati (PUI), parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).


Il decreto, datato 12 giugno 2024, introduce rettifiche e integrazioni al precedente decreto del 26 giugno 2023, specificando le fonti di finanziamento per le diverse progettualità.

Si tratta di un aggiornamento che, nelle intenzioni del Ministero, mira a ottimizzare la gestione dei fondi e a velocizzare le iniziative urbane previste dal PNRR.

PNRR, le fonti di finanziamento per i Piani Urbani Integrati

Il nuovo provvedimento, disponibile online e corredato di quattro allegati, chiarisce le modalità di finanziamento dei PUI. In particolare, si distinguono due principali fonti di finanziamento:

  • il PUI-PNRR
  • e il PUI-Nazionale, destinate a specifici progetti urbani.

Il Dipartimento ha sottolineato l’importanza di rispettare tutte le condizioni e gli obblighi previsti dal PNRR, inclusi quelli relativi alle nuove scadenze per la conclusione degli interventi. Tali scadenze sono dettagliate nell’Allegato 3 del decreto.

Le Città Metropolitane e i relativi Soggetti Attuatori devono aggiornare e trasmettere l’atto di adesione e obbligo, come previsto dall’Allegato 4, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. La data esatta di pubblicazione dell’avviso del nuovo decreto sulla Gazzetta Ufficiale sarà comunicata successivamente.

L’aggiornamento richiesto riguarda esclusivamente i tempi di conclusione degli interventi, mentre tutti gli altri obblighi già accettati con il precedente atto d’impegno rimangono invariati. La trasmissione dell’atto aggiornato deve avvenire esclusivamente in formato elettronico. Gli enti potranno utilizzare il documento informatizzato disponibile sul sito web istituzionale della Direzione Centrale della Finanza Locale, nell’AREA CERTIFICATI.

I quadri sinottici

Inoltre per i Soggetti attuatori delle Misure PNRR M5C2I2.1 e M5C2I2.2 risultano adottati i quadri sinottici relativi agli interventi di rigenerazione urbana e piani urbani integrati.

Questi documenti, in attesa dell’adozione dei manuali di Misura definitivi, rappresentano uno strumento di sintesi degli adempimenti da effettuare sul sistema ReGiS per i Soggetti Attuatori.

Nello specifico, i quadri sinottici sono suddivisi in tre sezioni:

  1. Il foglio “Adempimenti e documenti amministrativi” contiene l’insieme dei documenti e adempimenti, a livello amministrativo, necessari alla corretta gestione del progetto in tutto il suo iter procedurale;
  2. Il foglio “Adempimenti e documentazione ReGiS” comprende gli adempimenti e le procedure da effettuare sul sistema ReGiS con un dettaglio a livello di singola sezione del sistema informativo;
  3. Il foglio “Fascicolo di progetto” include tutta la documentazione da conservare nel fascicolo di progetto.

Prospettive critiche sui Piani Urbani Integrati

Quando si discute di Piani Urbani Integrati e rigenerazione urbana, emerge da tempo una convinzione prevalente: la gestione delle città è vista come una competizione serrata per attrarre capitali, merci e persone. Le amministrazioni locali incentivano politiche orientate all’attrattività, come se non esistessero altre vie per lo sviluppo urbano. Tuttavia, questo approccio può risultare in contrasto con i principi di inclusione, che teoricamente dovrebbero essere il fondamento di questi progetti.

La transizione da una città produttiva a una città attrattiva ha portato alla sostituzione della popolazione residente con gruppi più dinamici, come nomadi digitali, studenti internazionali e professionisti dei settori legale e finanziario. Questa nuova demografia, apprezzata dai governanti locali, tende ad essere più tollerante e meno problematica. Tuttavia, manca di legami affettivi con la città e di interesse per la sua evoluzione, poiché spesso è destinata a trasferirsi altrove nel giro di pochi anni.

Questa dinamica solleva preoccupazioni sul destino della popolazione locale. Coloro che non possono sostenere l’aumento dei costi abitativi e del costo della vita vengono spinti ai margini. Spesso si tratta dei lavoratori che mantengono operativa la città, costretti a lunghi spostamenti e ad affrontare costi crescenti. Questo processo selettivo, che viene presentato come inclusivo e sostenibile, in realtà mina la giustizia sociale e l’uguaglianza.

Per affrontare queste sfide, è pertanto essenziale promuovere politiche che garantiscano alloggi pubblici privi di stigma per studenti, giovani coppie e famiglie che non riescono a trovare abitazioni sul mercato. Non si tratta solo di modificare i progetti o cambiare gli architetti, ma di ampliare l’offerta abitativa per evitare la creazione di ghetti.

Il testo del decreto e gli allegati


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it