L’autonomia differenziata potrebbe influenzare anche la scuola, come succede in Trentino, regione nella quale non ci sono esami di riparazione.
Alcuni studenti, che si ritrovano delle insufficienze alla fine dell’anno, possono cercare di recuperare l’anno scolastico coi cosiddetti esami di riparazione, che si svolgono solitamente nel mese di settembre.
Gli esami di riparazione per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado sono stati reintrodotti nel 2007, con un’ordinanza dell’allora Ministro Fioroni.
La reintroduzione riguardava tutte le regioni in Italia, tranne il Trentino-Alto Adige.
Recentemente è stata presentata anche una nuova petizione da parte degli insegnanti per riportare gli esami di riparazione anche nella regione trentina.
L’abolizione degli esami di riparazione è un diritto della regione, essendo a statuto speciale, ma si tratta solamente di un’anticipazione di quello che potrebbe accadere con l’autonomia differenziata?
Vediamolo insieme.
Niente esami di riparazione in Trentino: come potrebbe influire l’autonomia differenziata sulla scuola
Oltre alla discussione sull’importanza degli esami di riparazione per gli studenti, il fatto centrale è la differenza tra le regioni, a livello di approccio alla scuola.
Bastano pochi chilometri per cambiare regole: ad esempio, nella Provincia di Bolzano, esistono ancora gli esami di riparazione.
Questo è solo un assaggio di quello che potrebbe succedere con l’istituzione dell’autonomia differenziata, che porterebbe ad un sistema scolastico frastagliato e a macchia di leopardo, con differenze (anche abissali) da territorio a territorio.
L’argomento degli esami di riparazione è sentito, non solo dagli insegnanti, ma anche dai genitori degli studenti. Molti di loro hanno deciso di superare il confine provinciale e iscrivere i figli in scuole dove gli esami di riparazione ancora si fanno.
Si rischia, in questo modo, di favorire una sorta di turismo scolastico alla rovescia, con studenti costretti a spostarsi, per avere maggiori tutele.
Come dichiarato da Francesca Gerosa, vice-presidente della Provincia:
“Esami a settembre? L’autonomia ci impone di esplorare anche altre strade. Siamo in fase di definizione della costituzione di un gruppo di lavoro tecnico. La volontà non è quella di tornare al passato, ma di individuare una proposta nuova che sappia fare sintesi e superare i punti di debolezza tanto di un sistema quanto dell’altro. Non penso che tornare agli esami a settembre sia la soluzione anche perché il peso del recupero poi ricade sulle finanze delle famiglie, accentuando le disuguaglianze sociali. Credo ci sia una terza via, la troveremo al termine del confronto”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it