Nella Manovra, è previsto lo stop, da gennaio 2024, agli sconti in fattura e alla cessione dei crediti per il Superbonus: ecco cosa dobbiamo aspettarci.
Il Superbonus aleggia ancora sulla Legge di Bilancio, ma il Governo ha intenzione di riportare gli sconti fiscali dell’edilizia nei binari tradizionali.
Per questo, si fa sempre più concreta la possibilità della detrazione in 10 anni, in modo da contenere il tratto regressivo dell’agevolazione, permettendone l’utilizzo anche a chi, non dichiarando redditi alti, non ha la capienza fiscale per assorbire lo sconto in quattro anni.
Ma soprattutto, si punta all’addio degli sconti in fattura e della cessione dei crediti, per poter tornare allo sconto del 50% o del 65%.
Ecco cosa sappiamo.
Sconti in fattura e cessione dei crediti Superbonus: sono in via di cancellazione?
Secondo le ipotesi più accreditate, si punterebbe alla proroga della detrazione in 10 anni e la cancellazione delle chiusure delle vie alternative. Ovvero, quelle che hanno portato a grossi debiti alle casse dello Stato. In questo modo, diremo addio agli sconti in fattura e alla cessione dei crediti del Superbonus.
Il dossier sugli sconti fiscali all’edilizia rimarrà aperto anche dopo la stretta in Manovra. Potrebbe arrivare, invece, un maxi-emendamento al termine dell’esame parlamentare per cercare di contenere un dibattito, che si annuncia molto acceso.
Rimane alta l’esigenza di proseguire con gli incentivi al rinnovamento e all’efficientamento energetico degli immobili in Italia, ma probabilmente con strumenti più efficaci e più convenienti nel rapporto tra costi e benefici, soprattutto per il progetto delle case green.
Il Superbonus, infatti, nonostante il costo elevato di 100 miliardi di euro fino ad oggi, ha interessato solo il 3% degli immobili italiani.
La proposta sarebbe quella di impiegare 4 miliardi (contenuti nei 19,2 miliardi di euro del Pnrr inviati all’Italia), divisi a metà tra il 2024 e il 2025, nell’Ecobonus sociale, chiamato così perché
“indirizza il sostegno esclusivamente alle categorie di persone a basso reddito”.
Ma si tratta, finora, solo di un’ipotesi. A quanto risulta, i tecnici dell’Esecutivo UE hanno presentato più di un’obiezione all’idea di finanziare con questo programma un altro giro di crediti d’imposta all’edilizia, anche se riservati alle famiglie con redditi più bassi.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it