ipotesi abolizione superbolloIl Governo vuole optare per l’abolizione del superbollo: ecco quali sono le ipotesi e cosa significherebbe per i cittadini.


Ipotesi abolizione superbollo: il Governo punta ad intervenire contro le microtasse e tra queste troviamo anche il superbollo.

Come sappiamo, il superbollo è un’imposta che si aggiunge al bollo auto. Deve essere versata da tutti i possessori di vetture con potenza superiore ai 185 kilowatt. Per ogni kilowatt che supera questa soglia, occorre aggiungere 20 euro sulla tassa di proprietà.

La misura è stata introdotta nel 2011, con l’art. 23, comma 21, del Dl 98/2011.

Ma arriva l’ipotesi per la sua abolizione: ecco nei dettagli.

Ipotesi abolizione superbollo: cosa c’è da sapere

Il superbollo è una tassa che viene prevista per le auto di lusso, i veicoli sportivi e i suv di grandi dimensioni, quando superano il limite di kilowatt previsto.
Per chi ha un veicolo del genere, la tassa può essere anche piuttosto salata: basti pensare che, per un’autovettura con potenza pari a 250kW, il conducente può spendere circa 1300 euro.

L’ipotesi di cancellazione viene dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, per il quale l’abolizione di questa “tassa odiosa” significherebbe molto per i cittadini.

In un tweet, il Ministro ha detto:

“meno tasse e ossigeno per l’automotive: mentre siamo determinati affinché l’Europa consenta l’utilizzo di biocarburanti per le auto prodotte dal 2035, grazie all’intesa con il Mef del Ministro Giancarlo Giorgetti vogliamo abolire il superbollo auto”.

L’idea è stata appoggiata dall’Aci e il presidente Angelo Sticchi Damiani ha detto:

“Finalmente! Dopo ben 11 anni, si mette mano al superbollo dell’auto, una tassa tanto iniqua quanto inutile. La sua abolizione riconsegnerà piena libertà nella produzione e nell’acquisto dell’auto, senza artificiali limitazioni”.

L’abolizione del bollo potrebbe essere inserita nel quadro della riforma fiscale prevista dal Ddl Delega, per cui la piena attuazione, il Governo si è dato un tempo di due anni. Occorrerà, però, aspettare l’autunno per sapere se ci saranno abbastanza risorse a disposizione.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it