I risultati emergono dal rapporto “Covid-19 e Attività Sportiva in Età Giovanile” realizzato da IEO – Istituto Europeo di Oncologia di Milano in collaborazione con UISP – Unione Italiana Sport Per tutti Lombardia: un lockdown nel mondo dello Sport sarebbe inutile.
La chiusura delle attività sportive non ha avuto efficacia nel ridurre il contagio da Covid-19 in bambini e adolescenti, il numero di positivi è stato addirittura superiore in chi non ha mai praticato sport, questo in estrema sintesi quanto è emerso dallo studio nazionale realizzato dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO).
Covid-19: un lockdown nello Sport sarebbe inutile
Lo studio ha come primo obiettivo quello di stimare la diffusione del contagio in età giovanile in chi ha potuto fare sport e chi no.
Il benessere psicologico di bambini e ragazzi risulta valutato attraverso una serie di questionari validati a cui hanno risposto i genitori per i più piccoli e i ragazzi al di sopra degli 11 anni.
I risultati hanno evidenziato un più alto benessere psicologico per chi si è allenato almeno due volte a settimana.
Invece si rileva un punteggio di benessere psicologico peggiore in chi non ha praticato sport, in particolare nei maschi e in chi utilizzava dispositivi elettronici per più di due ore al giorno.
Dallo studio condotto dai ricercatori IEO si evidenzia come gli sportivi non siano stati un vettore di contagio per i nuclei famigliari. Infatti, non è stato riscontrato un aumento di contagi all’interno delle famiglie con figli che hanno fatto sport rispetto a quelle con figli che non hanno fatto sport.
Lo stile di vita, che va dalla attività fisica alle abitudini alimentari, sono elementi chiave nella salute delle persone che influenzano tutte le patologie croniche, incluse quelle oncologiche, per cui è fondamentale acquisire buone
Lo studio ha valutato anche la presenza di altre malattie, l’impatto della sospensione dello sport sull’attività fisica e sedentaria rispetto alle raccomandazioni WHO e sul benessere psicologico dei bambini e ragazzi.
Il commento ai dati
“Secondo i dati del Rapporto ISTISAN 18/9 realizzato dall’ISS con il Ministero della Salute e il CONI, la sedentarietà in Italia è responsabile del 14,6% dei decessi annuali, pari a circa 90.000 morti all’anno, – spiega Antonio Iannetta, manager e dirigente sportivo – non possiamo ignorare questi numeri, specialmente visto che negli ultimi due anni abbiamo contribuito all’aumento della sedentarietà con i lockdown dello sport. Blocchi che lo studio di IEO li rivela essere stati inutili.”
“Questo importante studio nazionale ha permesso di scagionare le attività sportive, in particolare quelle organizzate, dalla responsabilità su incrementi significativi di contagi da Covid-19, – afferma Sara Gandini di IEO – suggerendo anzi un possibile effetto protettivo forse riconducibile sia ad un miglioramento delle difese immunitarie degli atleti, sia allo svolgimento di attività in contesti controllati e con applicazione di misure preventive”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it