Università italiana da primato nella top ten stilata da Times Higher Education relativa ai migliori piccoli atenei al mondo (Best Small University in the World 2017).
A mettersi in evidenza c’è il sapere accademico all’ombra della Torre pendente di Pisa con la Scuola Normale Superiore di Pisa al quinto posto seguita al sesto posto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. A chiudere la terna tricolore in classifica c’è la Libera Università di Bolzano al decimo posto. Sul gradino più alto del podio, per il secondo anno consecutivo, si conferma il California Institute of Technology.
Anche la Francia piazza tre atenei nella top ten, nessuno dei quali – come per gli italiani – con più di 3000 iscritti. E’ di un’università d’oltralpe il secondo posto della classifica con l’Ecole Normale Superieure, seguita al quarto posto dall’Ecole Polytechnique e al settimo dall’Ecole Normale Superieure di Lione. Al terzo posto si piazza la sudcoreana Pohang University of Science and Technology, all’ottavo posto c’è l’Indian Institute of Science, mentre a completare la top ten, al nono posto, c’è la svedese University of Agricultural Sciences. Alla valutazione erano ammessi solo atenei di piccole dimensioni, con meno di 5000 iscritti, ma con insegnamenti e ambiti di ricerca in almeno quattro Facoltà.
Normale e Sant’Anna, ecco i punti di forza
I punti di forza comuni a Normale e Sant’Anna e che hanno permesso loro di entrare nella top ten, indicati dagli analisti di Times Higher Education, sono la presenza di alcuni dei “migliori scienziati” tra i docenti, le citazioni e le pubblicazioni scientifiche su riviste di altissimo livello e impatto, le collaborazioni con il mondo delle istituzioni e delle imprese, le aziende spin off create e i brevetti registrati. Gli analisti segnalano anche come, per accedere a Normale e Sant’Anna, gli allievi debbano superare un concorso particolarmente selettivo e come, per mantenere lo status, siano obbligati a garantire alte votazioni nelle prove di esame, insieme allo studio di almeno due lingue. La rivista inglese cita come punto di forza per Normale e Sant’Anna la presenza tra i suoi ex allievi di “Nobel e menti politiche”. In particolare i Nobel Giusue’ Carducci e Carlo Rubbia per la Normale insieme all’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; il Neuroscienziato Giulio Tononi e gli ex Presidenti del Consiglio dei ministri Giuliano Amato ed Enrico Letta per il Sant’Anna.
I commenti di Barone e Perata
“Questa classifica- commentano il Direttore della Normale Vincenzo Barone e il Rettore del Sant’Anna Pierdomenico Perata- è l’ennesima testimonianza che le nostre scuole universitarie superiori sono vicine, geograficamente e a livello di eccellenza nella formazione e nella ricerca. Normale e Sant’Anna sono talmente vicine che, cogliendo questa occasione, sono ormai pronte ad annunciare la loro prossima federazione. Le nostre due Scuole non sono mai state in competizione e si sono sempre integrate alla perfezione, facendo un’efficace sinergia scientifica, l’una dedicandosi in maniera prevalente alle scienze di base e alle humanities, l’altra alle scienze applicate, con in più un percorso congiunto per le scienze politiche e sociali, che si concretizzerà nel rilascio dei primi diplomi congiunti tra Normale e Sant’Anna.
Oltre che sul piano scientifico, la federazione potrà rivelarsi efficace anche per fronteggiare la progressiva ma continua riduzione del fondo di finanziamento ordinario, che interessa tutto il sistema universitario italiano. E’ nostro auspicio che il ministero dell’Istruzione voglia sostenere la federazione anche in termini economici, legati al fondo di finanziamento ordinario, cogliendo il senso di una scelta che porterà benefici al sistema Paese, in termini di competitività e di sviluppo del suo sistema della ricerca e della formazione”. “Dalle nostre scuole- aggiungono Barone e Perata- arriva un’offerta unica di proposte formative e di ricerca che le rende sempre più attrattive e competitive a livello internazionale. Normale e Sant’Anna, insieme allo Iuss di Pavia che è già entrato nella federazione, avranno un unico consiglio di amministrazione e attueranno politiche sempre più congiunte. Il primo passo verso questa federazione sono i prossimi corsi di orientamento che, dall’estate 2017, saranno organizzati in maniera congiunta, per proporci come una realtà di eccellenza sempre più integrata”.