Nell’audizione in Commissione Cultura sui profili attuativi della legge 107 del 2015 (Buona scuola) il sindacato UIL, rappresentato da segretario generale Pino Turi critica il modello di formazione iniziale proposto dalla delega presentata dal Governo.
“I tre anni previsti dalla riforma per la formazione iniziale degli insegnanti sono troppi. Noi dobbiamo dare la possibilità ai giovani di accedere a questa professione, e questo è un percorso a ostacoli troppo lungo”.
“La nostra proposta – spiega il segretario – è di anticipare un anno nella formazione universitaria e consentire a chi vuole fare il docente, al quarto anno del corso di studi, di poter partecipare a un concorso per acquisire già l’abilitazione”.
Critica anche la posizione nei confronti della legge 107/2015.
“La legge 107 è partita male e sta arrivando peggio: è un treno deragliato da rimettere in carreggiata”.
Lo dichiara Giuseppe Turi, segretario generale Uil Scuola, in un’audizione in commissione Cultura alla Camera sui profili attuativi della legge 107 del 2015 (Buona scuola).
“Questa legge – specifica – trasforma la figura del docente in quella di un impiegato, che dovrebbe servire in un grande ufficio pubblico, togliendogli le prerogative di libertà necessarie per insegnare in scienza e coscienza. La scuola è un’istituzione costituzionale, che questa riforma rischia di distruggere, ma che non dovrebbe essere terreno di scontro politico: in quest’ottica, il lavorare su deleghe è un vizio all’origine”.