termoscanner-nelle-scuoleTermoscanner nelle scuole: una risoluzione accolta alla Camera apprirebbe finalmente all’utilizzo dello strumento. Soddisfazione dalla Gilda degli Insegnanti.


Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti commenta la risoluzione prima accolta dal Governo e poi presentata e approvata in aula alla Camera.

Termoscanner nelle scuole

Ricordiamo che i presupposti per la presenza a scuola di studenti, docenti, Ata e dirigenti sono i seguenti:

  • assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;
  • poi assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti tra i conviventi;
  • non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
  • e non essere stati a contatto con persone Covid positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni;
  • infine non aver effettuato viaggi in Paesi per i quali è previsto il tampone o il periodo di isolamento di 14 giorni

Per questo molte Regioni, infatti, e molte associazioni sindacali del Comparto Scuola avevano chiesto di dotare le scuole di termoscanner per l’emergenza covid-19.

Il termoscanner, infatti, permetterebbe di misurare la temperatura a tutti prima dell’ingresso nell’edificio scolastico.

E adesso, dopo che la risoluzione è stata prima accolta dal Governo e poi presentata e approvata in aula alla Camera, qualcosa si muove.

Apprezzamento dalla Gilda degli Insegnanti

Apprezziamo che finalmente abbia trovato ascolto la nostra proposta sui termoscanner, avanzata sin dagli inizi della discussione sul protocollo di sicurezza nelle scuole. Peccato, però, che si chiuda il recinto quando ormai i buoi sono scappati”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta la richiesta, contenuta in una risoluzione prima accolta dal Governo e poi presentata e approvata in aula alla Camera, di installare i termoscanner per la rilevazione della temperatura agli alunni e al personale all’ingresso delle strutture scolastiche o delle classi.

Dal lontano mese di maggio chiediamo che venga applicata questa misura – ricorda Di Meglioma abbiamo sempre incontrato una netta chiusura da parte del ministero dell’Istruzione. Che ha preferito insistere affinché siano i genitori a misurare la temperatura dei loro figli prima di andare a scuola.

Una soluzione che, per chi come noi è pratico del mestiere e sa bene come funzionano certi meccanismi, abbiamo sempre ritenuto poco praticabile”.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it