Il grande sdegno per insegnanti e personale violenti, per bambini e anziani picchiati e insultati, ha partorito una legge per l’installazione di videotelecamere in asili nido, scuole d’infanzia e strutture socio-assistenziali per disabili e anziani la cui applicazione è tutta da verificare.
Il testo è riuscito a mettere d’accordo tutti, tanto che si prevedono soltanto i voti contrari di Sel. Gli asili e le strutture di assistenza per anziani o disabili potranno installare sistemi di videosorveglianza, senza oneri per lo Stato, dunque a proprie spese.
Con la nuova legge, il pubblico ministero potrà vedere subito le varie percosse o maltrattamenti ai bambini di pochi mesi, oltre che agli anziani nelle strutture di “riposo”.
La legge chiarisce ora che le videocamere sono a circuito chiuso e le immagini sono cifrate al momento della registrazione attraverso un sistema con due chiavi, una in possesso della struttura, l’altra di un ente certificato terzo. In caso di segnalazione o denuncia potranno vedere le immagini soltanto il pubblico ministero, o la polizia giudiziaria su sua delega.
La presenza di sistemi di videosorveglianza inoltre dovrà essere segnalata a tutti quelli che accedono agli ambienti monitorati. Non ci sarà nessuna delle misure osteggiate dal Pd e dai 5Stelle, nessuna app per controllare a distanza, soltanto norme utili per regolamentare quanto alcuni asili privati già fanno e soprattutto per velocizzare le indagini delle forze dell’ordine in caso di segnalazione di reato.
Non saranno certo delle telecamere a riempire questo vuoto culturale, non saranno certo ore e ore di registrazione che qualcuno dovrà essere pagato per sbobinare ogni giorno a rasserenare gli italiani. Almeno, però, potrebbe essere un inizio.