CGILLa dichiarazione della Ministra Boschi conferma l’arroganza e il disprezzo della democrazia.

 

La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del Governo. È del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all’altezza dei tempi. Lo sciopero e le manifestazioni del 5 maggio hanno dimostrato che studenti, personale della scuola, famiglie e Paese sono contro il disegno di legge della brutta scuola.

 

Gli emendamenti approvati non cambiano l’impianto autoritario e incostituzionale del disegno di legge.

 

Nelle prossime ore la mobilitazione continuerà e si allargherà.

 

“La scuola solo in mano ai sindacati non credo funzioni”. Maria Elena Boschi a Pesaro per un iniziativa elettorale in sostegno del candidato governatore del centrosinistra Luca Ceriscioli ha affrontato il tema della riforma del sistema scolastico in discussione a Montecitorio.

 

E ha poi risposto alle critiche dell’ex Cavaliere e leader di Forza Italia: “Silvio Berlusconi dice che siamo vicini a una deriva autoritaria con l’Italicum? Lui ha esperienza. Ci siamo sentiti dire che il governo vuole una legge elettorale antidemocratica, che siamo ad un principio di dittatura”.

 

Il ministro per le Riforme ha poi detto di volersi togliere “un sassolino dalla scarpa” a proposito delle polemiche che hanno accompagnato l’approvazione della legge elettorale in Parlamento. “Abbiamo visto l’elezione di Cameron in Gran Bretagna: ha vinto e ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, con 36 per cento dei voti, non con il 51 per cento. Se il Pd avesse preso la maggioranza con il 36% sarebbe stato costretto a sottoporsi al giudizio dei cittadini nel turno di ballottaggio. Ma non ho sentito nessuno dire che in Gran Bretagna c’è una dittatura. Mentre si sprecano i commenti sull’Italicum”.