I sindacati rappresentativi cederanno alle lusinghe del Governo che sta promettendo modifiche sostanziose al DdL? I Cobas hanno qualche dubbio in merito.
“Ecco perchè la data giusta per scioperare è quella del 24 aprile”, dichiara d’Errico dell’Unicobas.
Ormai le posizioni sono chiare e – tenuto conto che a breve si dovrebbero conoscere gli emendamenti al ddl proposti dalle forze di maggioranza e dallo stesso Governo – nel giro di pochissimi giorni capiremo meglio come potrebbe procedere l’iter del ddl e cosa ne sarà dello sciopero del 5 maggio.
Intanto proprio sullo sciopero va rilevato che fra le organizzazioni che lo hanno indetto non c’è unità di vedute: per i Cobas obiettivo imprescindibile è il ritiro del provvedimento mentre i sindacati rappresentativi parlano di modifiche.
La posizione più delicata appare quella della Flc-Cgil che da un lato chiede modifiche al ddl e dall’altro sottoscrive la LIP che propone un modello di scuola che è diametralmente opposto alla proposta del Governo.
L’unico punto su cui pare esserci l’accordo riguarda la richiesta di stralciare dal provvedimento del Governo tutta la parte relativa alle assunzioni.
Sempre in merito alla data del 5 maggio i Cobas si appellano ancora agli altri sindacati chiedendo loro di partecipare alla manifestazione nazionale prevista per il 12 maggio ma ormai i giochi sembrano fatti.
Piuttosto c’è da chiedersi – e Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, lo ha evidenziato nelle ultime ore – se i sindacati rappresentativi non cederanno alle lusinghe delle sirene governative e alle promesse di modifica del ddl.
Su questo va segnalata anche una dichiarazione di Stefano d’Errico (Unicobas) che coglie l’occasione per rilanciare lo sciopero Unicobas-Anief-Usb in programma per il giorno 27: “Le perplessità di Bernocchi sulla tenuta dello sciopero del 5 ci confermano nella nostra decisione di aver mantenuto fin da subito intatta la data del 24 con le motivazione che più volte abbiamo ribadito”.