I Ministeri dell’Istruzione e dell’Università hanno presentato le prime indicazioni sull’attivazione dei percorsi abilitanti per i docenti in procinto di iniziare per l’anno accademico 2024/2025, in occasione di un incontro con le organizzazioni sindacali. La FLC CGIL mette in evidenza alcune criticità.
L’obiettivo principale dei ministeri è quello di garantire una formazione adeguata e tempestiva per i vincitori di concorso e per i docenti in attesa di qualificazione. Tuttavia il sindacato FLC CGIL, Federazione dei Lavoratori della Conoscenza, mette nero su bianco alcune proposte per superare le sfide attuali.
Scopriamone di più.
Bilancio dell’anno accademico 2023/2024
Durante l’incontro, l’amministrazione ha tracciato un bilancio sull’anno accademico precedente, evidenziando l’attivazione di circa 51.000 corsi, compresi quelli da 30 e 60 crediti formativi (CFU/CFA). A questi si sono aggiunti corsi interamente online riservati a docenti già in possesso di abilitazioni o specializzazioni nel sostegno, i cui numeri non sono ancora stati ufficializzati.
L’informativa ministeriale sui percorsi abilitanti per i docenti nell’anno accademico 2024/2025
Per l’anno accademico 2024/2025, il focus sarà sui circa 13.000 vincitori del concorso PNRR 1, che dovranno completare il percorso abilitante. Dopo la conclusione delle immissioni in ruolo nel dicembre 2024, il Ministero dell’Istruzione ha inviato i dati al Ministero dell’Università per pianificare l’offerta formativa in collaborazione con gli atenei e le istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica).
In caso di difficoltà nell’organizzazione dei corsi nella regione di immissione in ruolo, si prevedono convenzioni tra atenei locali e istituzioni accreditate, per assicurare lezioni in presenza in sedi facilmente accessibili. L’accesso ai corsi sarà garantito entro i tempi previsti per consentire il completamento della formazione.
Per il 2024/2025 si stima l’attivazione di circa 75.000 posti per i percorsi abilitanti, superando il fabbisogno stimato di 62.000 abilitati con un incremento del 30%. I corsi, come in passato, saranno organizzati seguendo la suddivisione delle classi di concorso già utilizzata, con abilitazioni valide per entrambe le classi accorpate.
Rimane confermata la riserva del 45% dei posti per i docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque, di cui uno nella specifica classe di concorso. Di questa quota, il 5% è destinato agli insegnanti operanti nei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) organizzati dalle regioni.
Le richieste della FLC CGIL
Il sindacato FLC CGIL ha ribadito l’urgenza di attivare i corsi entro tempi compatibili con una formazione di qualità, evitando di concentrare lezioni, esami e tirocinio in periodi troppo brevi. Si auspica che la durata dei percorsi abilitanti sia riallineata al calendario scolastico, come avviene per i corsi di specializzazione per il sostegno.
È stata inoltre richiesta la possibilità di accedere alle 150 ore di permesso per il diritto allo studio, presentando le domande entro novembre. Per i vincitori di concorso, il sindacato ha sollecitato un aggiornamento dei requisiti per consentire ai docenti con tre anni di servizio di optare per percorsi formativi ridotti, oppure per corsi completamente online nel caso di insegnanti già abilitati o specializzati.
Un altro punto critico riguarda i costi elevati dei corsi, per i quali la FLC CGIL ha chiesto un monitoraggio più attento della qualità dell’offerta formativa.
Nel corso dell’incontro si è discusso anche dei prossimi corsi di specializzazione, affidati all’INDIRE, sui quali il sindacato ha chiesto un confronto preventivo. La programmazione per l’anno accademico 2024/2025 punta a offrire percorsi sempre più strutturati e inclusivi, garantendo al contempo qualità e accessibilità per tutti i docenti coinvolti.