L’organizzazione “WeWorld” e il blog “Mammadimerda” si uniscono per rivoluzionare il calendario: la petizione chiede che ci siano meno vacanze scolastiche in estate, eccone le motivazioni.
Un grido di cambiamento risuona nell’arena educativa italiana mentre l’organizzazione WeWorld e il blog Mammadimerda si uniscono per rivoluzionare il calendario scolastico. L’obiettivo è chiaro: adattare il sistema scolastico alle esigenze contemporanee e porre fine alla lunga pausa estiva che caratterizza l’Italia rispetto al resto d’Europa.
L’estate italiana, con i suoi tre mesi di vacanza scolastica, è una tradizione che evoca ricordi di infanzia felici. Tuttavia, dietro questo idilliaco scenario si nascondono gravi problematiche, secondo l’associazione e il blog sopra citati. Questa lunga pausa non solo porta alla perdita di competenze acquisite durante l’anno scolastico, ma accentua anche le disuguaglianze, causando l’abbandono scolastico, soprattutto tra i ragazzi provenienti da contesti svantaggiati. Inoltre, impone un peso finanziario sulle famiglie, costrette a bilanciare lavoro e cura dei figli, spesso senza le risorse per garantire loro un’estate piena di opportunità.
Meno vacanze scolastiche in estate: la petizione di “Mammadimerda” e WeWorld
Francesca Fiore e Sarah Malnerich, autrici del blog Mammadimerda, insieme all’organizzazione WeWorld, hanno dato vita a una petizione su Change.org, per sollecitare un cambiamento nel calendario scolastico italiano. Secondo loro, tre mesi di vacanze sono eccessivi, sia per gli studenti che per le famiglie.
In un video pubblicato su Instagram, Fiore e Malnerich hanno espresso la necessità di riformare il calendario scolastico, chiedendo che le scuole rimangano aperte durante l’estate per offrire opportunità educative a chi non può permettersi lunghe pause. Invocano un cambiamento nei metodi didattici, un maggiore investimento nelle strutture scolastiche e una maggiore attenzione alle esigenze emotive degli studenti.
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Le motivazioni dietro il cambiamento
La petizione sottolinea che le 14 settimane di pausa estiva, nate in un’epoca in cui i bambini aiutavano i genitori nei campi, non sono più adeguate alle esigenze moderne delle famiglie. L’eccessivo carico di lavoro concentrato in questo periodo non solo influisce sul rendimento scolastico, ma anche sul benessere psicofisico degli studenti.
Le richieste
Le richieste principali della petizione includono la proposta di mantenere le scuole aperte anche durante giugno e luglio, offrendo attività extracurricolari, e la necessità di introdurre l’istruzione a tempo pieno dall’età di 3 ai 14 anni in tutte le scuole. Queste misure garantirebbero maggiori opportunità educative per tutti gli studenti e contribuirebbero a ridurre le disuguaglianze.
Verso un nuovo paradigma educativo
La petizione, che ha raccolto migliaia di firme, rappresenta un appello urgente per un cambiamento nel sistema educativo italiano. È un invito a investire di più nella scuola, a riformulare il calendario scolastico in modo da renderlo più adatto alle esigenze del XXI secolo e a garantire un’istruzione equa e inclusiva per tutti i bambini e le bambine d’Italia. La petizione rimane aperta a chiunque voglia unirsi al movimento per un cambiamento positivo nell’istruzione italiana.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it