Insegnanti partigiani scuola pubblicaGli “Insegnanti Calabresi, PSP- Partigiani Scuola Pubblica”, ricordando che la scuola non la fanno solo i docenti, solidarizzano con il personale ATA in quanto nella Legge 107/2015 tale personale è completamente dimenticato.

 

Però il governo non ha dimenticato di anticipare i  tagli, infatti  a decorrere dal 1 settembre 2015, secondo la Legge di stabilità 2015,  i dirigenti scolastici non possono conferire supplenze brevi per coprire le assenze degli assistenti amministrativi, tranne se la scuola ha un organico di diritto con meno di tre posti; non possono conferire supplenze, in nessun caso, nel caso in cui ad assentarsi sia un assistente tecnico e se, invece, ad assentarsi sarà un collaboratore scolastico, per i primi sette giorni non è prevista alcuna possibilità di sostituzione.

 

Ma una soluzione, allegra, l’hanno trovata: infatti possono essere assegnate ore eccedenti al personale in servizio, per la sostituzione dei colleghi assenti e per far questo occorrerà utilizzare il Fondo di Istituto per retribuire tali ore. Quindi il Fondo, destinato al miglioramento dell’offerta formativa, verrà depauperato notevolmente, visto che i dirigenti dovranno utilizzarlo prioritariamente per il pagamento delle ore eccedenti. Intanto il personale verrà sfruttato e spostato come si vorrà.

 

No dimentichiamo poi che questa categoria di lavoratori pagherà un prezzo altissimo ora che il personale delle province dovrà essere ricollocato e la scuola è una delle destinazioni a cui sarà inviato.

 

Già dal 2008/2009  con la Gelmini il personale ATA ha subito tagli inverosimili, pagando con la perdita di occasioni di lavoro, che per molti erano alla base del proprio sostentamento.

 

Oggi c’è una proposta di revisione dei comparti di contrattazione, tramite la quale l’Aran e Cgil, Cisl, Uil vogliono spedire il personale Ata in un nuovo comparto chiamato ‘pubblico impiego’ insieme a tutti gli amministrativi e personale di servizio (uscieri) statali (enti locali, enti pubblici non economici e sanità compresi). Vogliono togliere al personale Ata ogni speranza di veder riconosciute le specificità della categoria, legate appunto alla scuola, per essere trasformati in meri ‘travet’ esecutivi e di servizio (senza ruolo di coadiuzione educativa per collaboratori ed aiutanti tecnici e senza riconoscimento alcuno delle responsabilità che gravano sugli amministrativi ed in particolare sui dsga per la firma di bilanci che altrove non avranno mai lo stesso spessore).

 

L’obiettivo è quello dell’omologazione e di salari ancor più banali, inchiodati e senza riconoscimenti specifici né indennità di funzione per tutti gli Ata.

 

La nostra solidarietà al personale ATA è totale, né si possono accettare minimi cenni di apertura davanti a problemi così gravi, se si pensa poi che molte scuole, in assenza ad esempio del personale tecnico, non potranno utilizzare  i propri laboratori, privando gli alunni del loro sacrosanto diritto allo studio.

 

Temiamo infine le possibili sorprese che potrebbe riservarci la Legge di stabilità 2016 di imminente emanazione, per cui rivolgiamo un appello affinché la scuola non venga nuovamente penalizzata, ma intanto, ben poco fiduciosi, restiamo in allerta, pronti a denunciare qualsiasi ulteriore abuso ai danni della stessa, che sembra non debba smettere di versare sangue, a causa di un governo irresponsabile.