Il piano straordinario di immissioni in ruolo ha lasciato con l’amaro in bocca gli insegnanti della scuola dell’infanzia. Nessun posto per la fase B, non previsto il potenziamento della fase C. Per il progetto 0-6 ci vorrà almeno ancora un anno, intanto la prospettiva immediata è quella di rifare il concorso.
Le polemiche sull’assunzione in ruolo sugli idonei delle graduatorie di merito del concorso 2012 (cioè di coloro che si erano classificati oltre il numero dei posti banditi) sono state numerose, anche in virtù della precedenza che la legge 107/2015 ha previsto per loro nell’assegnazione della provincia. Giusto o sbagliato, la norma è contenuta in una legge approvata dal Parlamento.
Ma non tutti gli idonei del concorso hanno beneficiato dello stesso trattamento. Gli insegnanti di scuola dell’infanzia rivendicano così il diritto all’assunzione, al pari dei colleghi.
Il Governo sta predisponendo per loro il progetto 0-6, ma i tempi sono lunghi e le certezze ad oggi stanno a zero.
E nel frattempo predispone il concorso a cattedra, per 6.800 posti, da bandire nelle prossime settimane.
Cosa chiedono i docenti di scuola dell’infanzia? Prevedere il potenziamento anche per quest’ordine di scuola per poi eventualmente far confluire i docenti assunti nel progetto 0-6 anni non appena approvato.
La realtà invece è ben diversa. Sappiamo infatti che nonostate la legge 107/2015 non preveda potenziamento per l’infanzia, grazie ad una sua interpretazione estensiva i Dirigenti Scolastici non manano di utilizzare i docenti assunti in altri ordini di scuola anche per le supplenze dell’infanzia.
Una vicenda complessa, in cui il Governo non ha ancora chiarito in via definitiva i propri progetti.