Alcuni presidi, approfittando della confusione creata dall’attuazione della riforma, si arrogano poteri non contemplati dalla normativa in vigore. Di Meglio: Dirigenti scolastici rispettino poteri organi collegiali.
“L´inizio dell´anno scolastico, oltre alle croniche difficoltà quali orari ridotti, classi numerose e girandola di supplenti, quest´anno deve anche scontare i primi effetti negativi della legge 107/2015”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta le numerose segnalazioni, che pervengono al sindacato dalle scuole di tutta Italia, riguardanti i maggiori poteri concessi ai dirigenti scolastici dalla cosiddetta Buona scuola.
“Alcuni presidi, approfittando della confusione creata dall’attuazione della riforma, si arrogano poteri non contemplati dalla normativa in vigore, esigendo il recupero delle ore non previste dal Piano annuale delle attività, pretendendo di nominare le figure strumentali e i membri del comitato di valutazione. Bisogna ricordare – sottolinea Di Meglio – che la legge 107/2015 non interviene sui poteri del Collegio dei docenti e sull´orario di servizio degli insegnanti che pertanto rimangono quelli stabiliti dal Testo unico del 1994 e dal Ccnl.
Infatti il dirigente scolastico, come ricordano anche recenti sentenze e il comma 2 della 107/2015, deve operare nel rispetto degli organi collegiali, cioè Collegio docenti e Consiglio d´Istituto, i cui poteri sulla didattica e sulla elezione delle funzioni strumentali e dei membri del comitato di valutazione sono garantiti dalle norme in vigore”.
“Ciononostante, alcuni dirigenti scolastici, forti della grande enfasi propagandistica data dal presidente del Consiglio e dal ministro dell´Istruzione ai loro maggiori poteri, si stanno comportando come i nuovi padroni del vapore e stanno creando nelle scuole un clima di tensione che – conclude il coordinatore della Gilda – non porta certo a migliorare la qualità dell’insegnamento”.