Questa la proposta della FMSI come antidoto ai problemi legati alla prevenzione di determinate malattie.
“Abbiamo stabilito dei parametri sotto il punto di vista della tutela della sicurezza sanitaria e ambientale” spiega il presidente federale, prima di soffermarsi anche sull’importanza dell’attività fisica, “che riduce le patologie e migliora la qualità della vita”. “Ma perché a scuola ci sono 2 ore di ginnastica? Perché non farne 5 a settimana magari prima dell’inizio delle lezioni? C’è un problema culturale, di educazione”.
Precedentemente c’è stato già l’accordo tra MIUR e CONI per l’educazione fisica nelle scuole. Il Ministro Giannini ha ripercorso i progetti realizzati in questi anni con l’associazione sportiva.
“Con l’amico Giovanni – ha detto il Ministro – tre anni fa avevamo un obiettivo che è diventato un progetto per intensificare l’attività motoria nella scuola primaria, in questi due anni e mezzo abbiamo fatto cose importanti e condiviso con il Coni un progetto affinché tutte le scuole di ogni ordine e grado e che ospitano bambini da 6 a 11 anni, abbiano almeno due ore di educazione fisica a scuola”.
“Sono 7mila gli istituti coinvolti, 1,2 milioni gli alunni raggiunti, 60mila le classi inserite nel progetto: numeri relativi a circa metà della scuola primaria”. Tra gli intenti condivisi, quello di sostenere e implementare il progetto ‘Sport di classe’ e per questo è previsto un rafforzamento degli investimenti (con prevalenza al Sud) di 60 milioni derivanti dai fondi Pon (Programma Operativo Nazionale del Miur del settennato 2014/2020): “Oggi con i 60 milioni del Pon – spiega Giannini – possiamo completare il progetto che nei prossimi tre anni raggiungerà tutta la restante parte. In questo Paese bisogna cominciare a riconoscere che lo sport non è in conflitto con lo studio, sono due dimensioni della vita fondamentali che non devono entrare in conflitto”.
Il capo dello sport italiano ha ricalcato invece il suo obiettivo: “Il prima possibile – le parole di Malagò – per tutte le scuole italiano almeno due o tre ore a settimana per fare sport. Dal 2013 abbiamo accresciuto tantissimo i nostri numeri, solo quest’anno sono più del 40% le classi coinvolte. Sono contentissimo, siamo ancora lontani dal sistema anglosassone ma stiamo facendo un grandissimo passo. Non abbiamo la presunzione di sostituire la figura dell’insegnante di educazione fisica, ma con il tutor quantomeno possiamo compensare le carenze che ancora ci sono. I have a dream, che magari il prossimo step sia aumentare l’orario per dare ancora più valore all’aspetto culturale dello sport”.