edilizia20002È forte il rischio che si produca confusione e indeterminatezza nella normativa antincendio relativa agli edifici scolastici. Lo evidenzia l’Anci con una nota del Segretario Generale Veronica Nicotra, indirizzata ai sottosegretari del Miur, Davide Faraone e del ministero dell’Interno, Giampiero Bocci.

 

La questione deriva da un’intricata vicenda normativa che ha visto approdare in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 25 maggio 2016, il decreto del Ministero dell’Interno 12 maggio 2016 contenente le «Prescrizioni per l’attuazione, con scadenze differenziate, delle vigenti normative in materia di prevenzione degli incendi per l’edilizia scolastica».

 

Non appena uscito tale decreto, l’Anci ha inviato una nota a tutti i Sindaci per illustrare le scadenze individuate per le diverse prescrizioni, fornendo anche una tabella illustrativa(QEL del 17 giugno) e informando che l’Associazione si sarebbe subito attivata «per evitare sovrapposizioni di norme che potranno creare difficoltà in una materia così delicata come quella della sicurezza degli edifici scolastici».

 

Il fatto è che questa recente individuazione di prescrizioni e termini è riferita ad una normativa del 1992 (Dm 26 agosto 1992, norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica) alla quale si stanno affiancando, per poi gradualmente sostituirla, nuove e più attuali disposizioni in materia di antincendio che derivano dal nuovo testo unico approvato lo scorso anno (Dm 3 agosto 2015, approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del Dlgs 139/2006).

 

Nuovi approcci

 

Il nuovo testo unico (definito anche “Regola Tecnica Orizzontale – RTO”) adegua la normativa italiana alla concezione prestazionale della prevenzione incendi, così com’è da tempo stato fatto in tutti i paesi occidentali. Nell’approccio prestazionale le misure di sicurezza non discendono più da un’applicazione acritica di una serie di indicazioni e prescrizioni, ma derivano dal ricercare il migliore raggiungimento dell’obiettivo, nella situazione data. Per questo motivo, l’approccio prestazionale è ritenuto, oggi, più valido e completo rispetto a quello prescrittivo nello studio e nella gestione della sicurezza in campo ingegneristico. Sempre il testo unico prevede, inoltre che vengano adottati successivi decreti che potranno dettagliare meglio i metodi da rispettare (denominati “Regola Tecnica Verticale – RTV”) per garantire il massimo della sicurezza in specifiche situazioni. Uno di questi decreti sarà dedicato alle attività scolastiche.

 

La bozza di tale nuova RTV è già stata predisposta e sta compiendo il suo iter per ottenere la condivisione del Ministro dell’Istruzione che dovrà firmarla assieme al Ministro dell’Interno; la bozza è anche stata sottoposta all’Osservatorio Nazionale per l’Edilizia Scolastica, che ha avanzato alcune osservazioni e proposte di modifica all’articolato.

 

Le indicazioni dell’Anci 

 

La preoccupazione dell’Anci nasce proprio dal fatto che si definiscano termini e scadenze per le disposizioni del vecchio decreto, che stabilisce le misure prescrittive secondo la vecchia filosofia della sicurezza, proprio mentre ci si sta muovendo per introdurre una nuova logica prestazionale che dovrà affiancarsi, in un primo momento, alla normativa vigente e, in futuro, sostituirla integralmente. Il Segretario Generale dell’Anci afferma, infatti, che «l’emanazione del decreto che stabilirà le nuove norme tecniche per la prevenzione incendi nell’attività scolastica, poche settimane dopo l’emanazione del decreto che ha definito modalità e termini relativi alle vecchie norme del 1992, potrà rappresentare motivo di incertezza e provocare problematiche diverse nella progettazione della sicurezza per le scuole».

 

Ciò è particolarmente preoccupante, prosegue Veronica Nicotra, proprio in un momento nel quale «centinaia di edifici scolastici sono interessati da interventi di riqualificazione, ristrutturazione e messa a norma, grazie ai significativi finanziamenti che sono stati erogati in questa legislatura e che saranno direttamente interessati dalle disposizioni richiamate».

 

La richiesta conclusiva della nota Anci, inviata al Miur e al Ministro dell’Interno, sintetizza in modo chiaro la posizione dei Comuni quando invita a valutare con attenzione i contenuti del nuovo decreto in uscita (la RTV per le attività scolastiche) in relazione a quello appena pubblicato (le scadenze per il Dm del 1992) e a prendere in considerazione l’ipotesi di ulteriori provvedimenti normativi finalizzati a evitare che la sovrapposizione di norme possa causare indeterminatezza e, conseguentemente, incertezza sulla sicurezza negli edifici scolastici.