Per sopperire alle differenze e alle lacune linguistiche, è in arrivo il docente d’italiano per aiutare gli studenti stranieri.
Nel decreto del Ministro Valditara, approvato alcune settimane fa dal Consiglio dei Ministri, c’è anche un’interessante novità per gli studenti stranieri.
Sarà incluso, infatti, un docente d’italiano per aiutare gli alunni stranieri, in modo da potenziare il lavoro della classe.
Ecco di cosa si tratterà nello specifico.
Docente d’italiano per gli studenti stranieri: ecco cosa sappiamo
Il decreto scuola, proposto dal Ministro Valditara, si concentra su diverse novità in ambito sportivo, in sostegno degli alunni con disabilità, sulla formazione degli insegnanti e anche riguardo l’inclusione degli alunni stranieri, con difficoltà nella lingua italiana.
La novità è introdotta nell’art.11 del decreto e include le Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri, a partire dall’anno scolastico 2025/2026.
A partire dal prossimo anno scolastico, quindi, nelle classi costituite da almeno il 20% di studenti stranieri appena arrivati, potrà essere introdotto un docente ad hoc per l’insegnamento della lingua italiana.
Il primo step prevedrà l’accertamento delle competenze linguistiche degli alunni, anche col supporto dei CPIA, ovvero i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
Inizieranno, poi, i corsi: il compito del docente sarà quello di dare supporto agli altri insegnanti, affiancando lezioni di potenziamento della lingua italiana al lavoro standard svolto nelle classi.
La novità, però, non includerà tutti gli studenti presenti nelle scuole italiane, ma solo a coloro che s’iscrivono per la prima volta al Sistema nazionale di istruzione e che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana.
Le parole del Ministro Valditara
Come dichiarato dal Ministro:
“Interveniamo sul tema dell’integrazione scolastica degli alunni stranieri: il 30% dei ragazzi stranieri si disperde, il 22% non ha competenze sulla lingua italiana. Le scuole saranno obbligate ad accertare la conoscenza della lingua italiana per gli studenti di prima immigrazione”.
L’obiettivo è quello di limitare il tasso di dispersione scolastica, che si attesta ad oltre il 30%, per quanto riguarda gli studenti stranieri.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it