Dopo la revoca della parità scolastica a 26 istituti negli ultimi cinque anni, il Miur parte alla caccia delle scuole dove è troppo facile avere un diploma. Il criterio? Il boom delle iscrizioni al quinto anno. Maglia nera a Basilicata e Campania.
Con lo slogan “Sì alla parità scolastica, no a i diplomifici”, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, nel seminario dal titolo “La Buona scuola e il sistema delle scuole paritarie”, hanno lanciato il via ad una task force contro le scuole non statali dal diploma facile.
Saranno avviati maggiori controlli, con l’aiuto di 52 ispettori e una task force per mettere a punto apposite linee guida di intervento sul tema dei cosiddetti diplomifici.
Il piano straordinario da avviare entro metà novembre – figlio di una legge “Buona scuola” che con il comma 152 vuole tenere in piedi lo zoppicante mondo degli istituti paritari – ha l’obiettivo di individuare “prioritariamente le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado caratterizzate da un numero di diplomati che si discosta significativamente dal numero degli alunni frequentanti le classi iniziali e intermedie”.
Lo scopo di questo piano straordinario sarà quello di individuare le scuole superiori nelle quali c’è un numero di diplomati molto più alto rispetto a quello degli studenti iscritti alle prime classi e a quelle intermedie.
Secondo stime informali, sarebbero più di 200 le scuole che potrebbero entrare nel mirino dei controlli.
Un fenomeno che riguarda il nord quato il sud. Anche se il fenomeno sembra concentrarsi soprattutto al centro-sud, dalle Marche, al Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia.