Nei prossimi giorni, il destino del Decreto PA 2025 sarà al centro dell’attenzione parlamentare, con centinaia di emendamenti in attesa di valutazione, tra i quali molti dedicati alla scuola.


Tra le oltre 900 proposte di modifica presentate dai deputati di maggioranza e opposizione, molte infatti riguardano il settore dell’istruzione e della ricerca. In particolare, le sigle sindacali FLC CGIL e ANIEF hanno avanzato diverse osservazioni critiche sulle disposizioni del decreto che impattano il comparto scolastico.

Graduatorie scolastiche più trasparenti

Uno degli emendamenti chiave riguarda l’articolo 3 del decreto, che prevede l’inserimento di nuove disposizioni sulle graduatorie del personale scolastico. La proposta mira a garantire maggiore trasparenza, evidenziando riserve, precedenze e preferenze senza esporre dati personali sensibili. Questa misura viene accolta favorevolmente dai sindacati, che da tempo chiedevano un intervento in questa direzione.

Nuove regole per il reclutamento nella PA

L’articolo 4 introduce importanti novità in materia di assunzioni nel pubblico impiego. Un punto centrale è l’estensione della riserva del 15% nei concorsi pubblici anche agli operatori volontari del Servizio Civile Nazionale, eliminando così una disparità di trattamento con chi ha prestato servizio nel Servizio Civile Universale. Un ulteriore emendamento chiarisce che i fondi destinati alla progressione del personale ricercatore e tecnologo possono essere impiegati anche per lo scorrimento delle graduatorie esistenti, evitando discriminazioni tra diversi enti di ricerca.

Precariato e graduatorie: proroga e stabilizzazione

Tra le modifiche proposte, un’altra riguarda l’uso delle graduatorie nazionali per il reclutamento di docenti precari dell’alta formazione artistica e musicale (AFAM). L’emendamento estende fino all’anno accademico 2025/26 la validità di tali graduatorie per l’attribuzione di contratti a tempo determinato e indeterminato. Questa norma, solitamente inserita nel decreto “milleproroghe”, era stata omessa nella versione originale del Decreto PA.

Inoltre, un altro emendamento garantisce il pieno utilizzo delle graduatorie di concorsi conclusi nel 2024 e nel 2025, evitando il rischio che le assunzioni si blocchino nonostante la disponibilità di candidati idonei.

L’ANIEF ha proposto ulteriori modifiche per garantire la stabilizzazione dei docenti precari, in particolare attraverso l’ampliamento del numero di assunzioni dirette da GPS prima fascia e il rafforzamento del percorso di stabilizzazione per i docenti con tre anni di servizio. L’associazione ha inoltre richiesto una maggiore tutela per gli insegnanti con contratti a termine, proponendo un incremento dei posti disponibili per le immissioni in ruolo.

Norme sul pensionamento e tutela del personale

Per quanto riguarda le politiche del lavoro, un aspetto controverso riguarda la possibilità per le amministrazioni pubbliche, scuole incluse, di risolvere anticipatamente il rapporto di lavoro con dipendenti a due anni dal raggiungimento dell’età pensionabile. I sindacati temono che questa norma possa penalizzare i lavoratori più anziani, lasciando eccessiva discrezionalità ai datori di lavoro.

Sanità integrativa per il personale scolastico: una misura contestata

Uno dei punti più discussi del decreto riguarda l’introduzione di un’assicurazione sanitaria integrativa per il personale scolastico, finanziata con 220 milioni di euro in cinque anni. Tuttavia, il costo di questa misura ricadrà in parte sul Fondo per il funzionamento delle scuole, con un taglio di 20 milioni nel 2025, fino a raggiungere i 50 milioni negli anni successivi. I sindacati denunciano che questa scelta sottrae risorse fondamentali alle scuole pubbliche, costringendole a fare affidamento su contributi volontari delle famiglie per coprire le spese di gestione.

Secondo FLC CGIL, il governo sta dirottando fondi verso il settore sanitario privato invece di rafforzare il servizio pubblico. Inoltre, la copertura assicurativa prevista appare insufficiente, considerando il numero elevato di dipendenti del comparto scolastico. Il sindacato sottolinea che la materia non verrà trattata nell’ambito della contrattazione nazionale, limitando il potere negoziale delle parti sociali.

Un futuro incerto per il Decreto PA 2025: quali effetti avrano gli emendamenti per la scuola?

Con la discussione parlamentare ormai alle porte, il Decreto PA 2025 si trova al centro di un acceso dibattito tra governo, opposizioni e sindacati. Le modifiche proposte potrebbero ridefinire l’assetto del reclutamento scolastico e la gestione delle risorse per l’istruzione, ma restano ancora molti nodi da sciogliere. Sarà decisivo il confronto in Commissione per comprendere quali misure verranno approvate e quali potrebbero subire ulteriori modifiche.

La lista completa degli emendamenti

Qui la lista degli emendamenti sul portale della Camera.