previdenza massimali minimali contributiviAncora non sono state diffuse istruzioni specifiche per il pensionamento anticipato dei docenti della scuola. E la data del 1° settembre si avvicina inesorabilmente.


 

Uscite anticipate ancora con rebus per il comparto scuola. A distanza di quasi un mese dalla pubblicazione in Gazzetta dei due DPCM attuativi su APE sociale e lavoratori precoci e a pochi giorni dalla conclusione della prima fase di accettazione delle istanze (c’è tempo sino al 15 luglio 2017 per coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2017) non sono uscite indicazioni per i docenti.

 

I lavoratori della scuola che quest’anno hanno la possibilità di uscire in anticipo rispetto alla Legge Fornero sono in particolare gli invalidi civili almeno al 74%, i lavoratori che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente entro il 1° grado convivente con grave disabilità oppure le maestre d’infanzia e gli educatori degli asili nido. Queste tre categorie possono accedere all’APE sociale dai 63 anni e 30 anni di contributi (36 anni nel caso delle maestre d’infanzia e degli educatori) oppure accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, a condizione di avere almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età. Chi si riconosce in tali profili di tutela e matura i requisiti anagrafici e/o contributivi entro il 31.12.2017 deve produrre istanza di verifica delle condizioni all’Inps entro il 15 Luglio 2017.  La questione, almeno in questa prima fase, sta nel fatto che i tempi per la presentazione delle domande nel 2017 e di pubblicazione della graduatoria (15 ottobre) non sono compatibili con le scadenze previste dal Miur per la comunicazione di cessazione dal servizio connessa al pensionamento. I lavoratori del comparto hanno, infatti, una scadenza fissa per lasciare il servizio, il 1° settembre di ciascun anno; dunque è alto il rischio che la comunicazione arrivi quando i docenti siano già tornati in servizio con la prospettiva che ci debbano restare per un altro anno. 

 

Per questa ragione sarebbe utile che le procedure Miur di uscita per pensionamento siano adattate con le scadenze previste per l’accesso all’Ape sociale e alla pensione dei precoci, così da ricomprendere il personale della scuola, a cominciare dagli insegnanti della scuola dell’infanzia. Già in passato, in occasione della quarta e quinta salvaguardia, il Parlamento dovette intervenire con una norma ad hoc, inserita in fretta e furia nella legge di bilancio di fine anno, per consentire l’uscita dal servizio di quei docenti che ricevettero la comunicazione di salvaguardia ad anno scolastico ormai già avviato. Ancora più confusa la questione per l’ape volontario al quale potrebbe aderire un più ampio numero di docenti rispetto agli anticipi gratuiti. L’Ape volontario comporta una penalità sulla pensione dato che l’anticipo viene erogato dal sistema bancario ed il pensionato dovrà restituirlo con un prelievo ventennale sulla pensione. Per questa forma di pensionamento, tuttavia, manca all’appello ancora il decreto attuativo da parte del Consiglio dei Ministri (doveva essere pronto entro febbraio), un ritardo che renderà quasi impossibile centrare l’uscita per il corpo docente già dal 1° settembre 2017.