In una scuola elementare di Rende, provincia di Cosenza, si è verificato un controverso episodio: un bambino iperattivo è stato lasciato da solo e abbandonato dai compagni di classe.
In pratica i genitori di alcuni alunni hanno organizzato una protesta lasciando il bambino completamente solo in classe. La madre del bambino, un avvocato, ha denunciato l’accaduto inviando un esposto alla procura.
Ecco cosa è accaduto in dettaglio e quali saranno le conseguenze del gesto.
A Rende un bambino iperattivo è stato abbandonato dai compagni di classe
Il bambino, ritenuto iperattivo, era stato inserito nella classe da soli due giorni. Tuttavia, presenta caratteristiche notevoli, essendo considerato plusdotato e con un quoziente intellettivo superiore alla media. Parla fluentemente italiano e inglese, suona strumenti musicali senza averli studiati e dimostra una velocità notevole nei conti.
La madre ha spiegato di aver spostato il figlio in questa classe a causa di incomprensioni con alcune insegnanti, che insistevano sulla necessità di un insegnante di sostegno nonostante la diagnosi di iperattività non richiedesse tale supporto. Invece di valorizzarlo, il bambino è stato escluso e, secondo la madre, è diventato il “ritardato” della classe.
La situazione è precipitata quando, il 22 novembre, si sarebbe dovuta svolgere la “Festa dell’accoglienza” per il nuovo arrivato. Invece, i banchi erano tutti vuoti a causa della protesta organizzata dai genitori degli altri alunni, che hanno tenuto i loro figli a casa come atto di opposizione all’inserimento del bambino iperattivo.
Le conseguenze del gesto
La dirigente scolastica ha avviato un’indagine interna, e la questione è finita anche sul tavolo del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Antonio Marziale, a cui la mamma si è rivolta.
Una segnalazione è stata mandata anche all’Ufficio scolastico provinciale e alla Procura del Tribunale dei minorenni di Catanzaro. Avanzata inoltre una richiesta di avere accesso ai verbali delle assemblee sulle riunioni di docenti e genitori della classe del bambino. Il Garante dell’infanzia ha subito chiesto alla scuola di “chiarire”.
Infine il caso è giunto anche ai “piani alti”: il Ministero dell’Istruzione e del Merito comunica che il Ministro Valditara ha preso tempestivamente contatto con il Direttore dell’Ufficio Scolastico per la Calabria, la Dott.ssa Antonella Iunti, per effettuare tutte le verifiche del caso e ricevere precise informazioni sulla vicenda, in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere sulla base di quanto accaduto.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
E se la madre del bambino fosse stata una semplice casalinga e non uno ‘stimato’ avvocato?
E’ questa la tradizionale accoglienza dei calabresi? Perché adottare un comportamento del genere nei confronti di un bambino? Genitori avete effettuato una profonda riflessione sulla vostra condotta altamente offensiva nei confronti di un compagno di classe dei vostri figli semplicemente perché considerato iperattivo? che cos’é per voi l’iperattività, una grave malattia trasmissibile ad altri bambini?
Sono stata Docente UNICAL per 13 anni a Scienze della Formazione Primaria, dove indicavo ben altri comportamenti ai miei studenti e sono certa che li abbiano messi in pratica per gli alunni e per i propri figli.
Questo episodio è vergognoso: non ci sono stati contatti tra tutti i genitori e gli insegnanti?
Compresa la mamma del bambino “iperattivo”?
Rimediare al più presto con comportamenti CIVILI!.
Prof.ssa Eugenia Serafini