fondi pensione 2Con gli accordi collettivi si potrà decidere quanta parte, “una percentuale minima” del Tfr maturando si potrà destinare alla previdenza complementare e quanta lasciarne in azienda.


Tfr nei Fondi Pensione. La contrattazione collettiva potrà determinare la quota minima di Tfr maturando da destinare alla previdenza complementare.

Un emendamento pre­sentato da Maurizio Sacconi e Aldo Di Biagio (Ap) alla legge concorrenza approvato ieri in Industria al Senato,  raccoglie le sollecitazioni della Covip. Con l’obiettivo di agevolare le ade­sioni alla previdenza anche nelle aziende con meno di 50 dipendenti, dove si riscontra un tasso di penetrazione basso.

Come noto la destinazione del Tfr maturando al fondo complementare è una scelta del lavoratore che può decidere se:

  • lasciare la liquidità nell’impresa;
  • metterla nel fondo pensione per ottenere una rendita pensionistica integrativa.

In ogni caso il trasferimento del Tfr avviene per intero.

In sostanza il lavoratore ha solo due alternative:

  • trasferire l’intera quota del TFR;
  • lasciarla all’azienda e riceverla una volta cessato il rapporto di lavoro.

Con la modifica appena approvata, invece, gli accordi collettivi potranno decidere quanta parte del Tfr maturando potrà essere destinato alla previdenza complementare e quanta lasciarne in azienda in modo da superare le resistenze dei lavoratori connesse alla perdita integrale di tale forma di liquidità.

La modifica approvata ieri specifica che, in assenza di indicazioni da parte della contrattazione collettiva circa la quota destinata alla previden­za complementare, il conferi­mento continua a corrispon­dere al 100% del Tfr annual­mente maturato.

Osservazioni Convip

In sostanza, la norma concede am­pi margini di flessibilità alle parti che firmano contratti e accordi collettivi, anche aziendali. Secondo le osserva­zioni che erano state fatte dalla Covip, con questa novità «le fonti istitutive potrebbero definire la misura del Tfr matu­rando da destinare alla previ­ denza complementare nel modo più consono rispetto al­le esigenze dei soggetti inte­ressati dall’accordo».

Ieri, in commissione Indu­stria, hanno ricevuto il via li­bera altri due emendamenti relativi al settore della previ­denza complementare. Una modifica firmata da Laura Bianconi (Ap) rende più fles­sibili i termini per il riscatto totale della posizione indivi­duale maturata presso un fon­do pensione in alcuni casi di invalidità permanente o per inoccupazione superiore a 48 mesi; sulle somme oggetto del riscatto si applicherà una ritenuta a titolo di imposta con l’aliquota del 23 per cento.

Passa anche un emenda­mento,firmato da Cinzia Bonfrisco, che prevede, «l’individuazione di forme di informa­zione mirata all’accrescimen­to dell’educazione finanzia­ria e previdenziale».