tfr-dipendenti-pubblici-tempi-pagamentoTFR Dipendenti Pubblici: i tempi di pagamento continuano a essere dilatati e il TFR viene erogato in colpevole ritardo. Questi tempi sono incostituzionali? Scopriamolo.


Il Tfr dei dipendenti pubblici infatti è corrisposto anche a distanza di due anni rispetto alla fine del rapporto. Mentre per i privati i tempi di attesa sono decisamente inferiori: in media dai 30 ai 45 giorni.

 

Una differenza che si ripercuote sulla vita dei dipendenti pubblici. Il Tfr infatti è il risultato di accantonamenti annuali effettuati per tutta la durata del rapporto di lavoro. Ritardare il momento dell’erogazione crea un danno notevole al lavoratore.

 

La legge di stabilità per il 2014 ha ridotto l’importo del Tfr/Tfs dei dipendenti pubblici che può essere pagato in unica soluzione, riducendolo dai 90.000 previsti a 50.000 e allungando i tempi di pagamento portandoli a 12 mesi per le cessazioni per raggiungimento del limite di età o di servizio e ben 24 mesi per altri motivi.

 

TFR Dipendenti Pubblici: tempi di pagamento incostituzionali?

 

Una sentenza del Tribunale di Roma solleva la questione di illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 2, decreto-legge 79 del 1997, in base al quale il trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici viene pagato 24 mesi (due anni) oppure 12 mesi (un anno) dopo, a seconda della motivazione dell’interruzione del rapporto (dimissioni, oppure pensionamento).

 

Una dipendente del Ministero della Giustizia, nel caso specifico, supportata dal sindacato Confsal-Unsa (lo stesso che fece dichiarare incostituzionale il blocco dei contratti del pubblico impiego) si è rivolta al Tribunale del Lavoro di Roma per fare ricorso contro l’INPS, colpevole di aver trattenuto la sua liquidazione per più di 27 mesi.

 

Per i giudici il trattamento di fine rapporto deve essere retribuito in tempi più celeri. Testualmente, il lavoratore, “specie se in età avanzata, in molti casi si propone di recuperare una somma già spesa o in via di erogazione per le principali necessità di vita”.

 

Tramite la percezione del trattamento, in breve, è finalmente abile a fronteggiare definitivamente gli impegni finanziari già assunti. La decisione finale è stata rimessa alla Corte Costituzionale che, probabilmente molto a breve, valuterà l’illegittimità dei pagamenti ritardati della liquidazione ai dipendenti pubblici.