tabelle-malattie-professionali-inail-2024L’INAIL ha recentemente aggiornato le tabelle delle malattie professionali per il 2024, una mossa che porta significativi cambiamenti per i lavoratori.


L’aggiornamento  rappresenta un passo importante nell’adeguamento delle normative alle più recenti conoscenze medico-scientifiche. Questo permetterà una maggiore tutela dei lavoratori esposti a rischi specifici nei loro ambienti di lavoro, garantendo un riconoscimento più preciso e tempestivo delle malattie professionali.

Questa modifica alle discipline è resa ufficiale dalla circolare 7/2024 dell’INAIL, che attua un decreto interministeriale del 10 ottobre 2023 del Ministero del Lavoro, sostituendo le precedenti tabelle in vigore dal 2008.

Le tabelle delle malattie professionali INAIL 2024

Le nuove tabelle mantengono la struttura tripartita delle precedenti, composta da tre colonne chiave:

  1. Prima Colonna: Elenca le malattie suddivise per agente causale, utilizzando i codici ICD-10 (Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, 10ª Revisione) per identificare specifiche condizioni nosologiche.
  2. Seconda Colonna: Indica le lavorazioni che espongono all’agente causale, specificando le attività lavorative correlate. Ad esempio, l’ipoacusia da rumore è legata specificamente a lavorazioni rumorose.
  3. Terza Colonna: Riporta il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione dell’esposizione al rischio.

Criteri per il riconoscimento delle malattie professionali

Affinché una malattia possa essere riconosciuta come “tabellata” e quindi indennizzabile, devono essere soddisfatti contemporaneamente tre criteri:

  • La presenza della patologia definita nella tabella.
  • L’abituale e sistematica esposizione alla lavorazione indicata.
  • La manifestazione della malattia entro il periodo massimo di indennizzabilità.

Eccezioni e controversie

L’Inail può negare l’origine professionale della patologia solo dimostrando una delle seguenti condizioni:

  • La malattia non corrisponde a quella elencata nella tabella.
  • Il lavoratore non ha svolto la lavorazione in modo abituale e sistematico.
  • Il lavoratore non è stato esposto all’agente causale in misura sufficiente.
  • La malattia è causata esclusivamente da fattori esterni al lavoro.
  • La patologia si è manifestata oltre il periodo massimo di indennizzabilità.

Principali modifiche nelle tabelle

Le nuove tabelle includono diverse modifiche significative:

  • Eliminazione di voci generiche: La sottovoce “altre malattie” è stata rimossa a causa della scarsità di denunce.
  • Rimozione dell’Anchilostomiasi: Questa era l’unica malattia professionale da agenti biologici presente nelle vecchie tabelle, ora eliminata poiché le patologie infettive sono classificate come infortuni sul lavoro.
  • Introduzione del termine “cronico”: Viene specificato per quelle malattie che possono avere manifestazioni sia croniche che acute.
  • Modifica della terminologia: La locuzione “non occasionale” è stata sostituita con “abituale e sistematica” per chiarire che l’esposizione deve essere costante e duratura.
  • Aggiunta del termine “maligno”: Per distinguere le patologie tumorali maligne da quelle benigne.

Nuove malattie neoplastiche tabellate

Le tabelle aggiornate includono nuove patologie neoplastiche causate da esposizioni specifiche:

  • Tumore maligno della laringe e carcinoma del polmone: Causati da nebbie e vapori di acidi inorganici forti.
  • Epatocarcinoma: Associato al cloruro di vinile.
  • Tumore maligno della laringe e dell’ovaio: Legati all’esposizione ad asbesto.
  • Carcinoma del nasofaringe: Causato da polveri di legno.
  • Tumore maligno del polmone: Associato all’esposizione a radon e radiazioni ionizzanti.

Documenti utili


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it