Supporto per la formazione e il lavoroCon l’addio al Reddito di Cittadinanza, arrivano le misure “sostitutive”, come il Supporto per la formazione e il lavoro: vediamo di cosa si tratta.


Da oggi, primo agosto, arriva lo stop del Reddito di Cittadinanza per gli occupabili e, sul sito dell’Inps, sono disponibili da ieri le Domande e le Risposte, che gestiranno la fase transitoria del sussidio.

Dal primo settembre, infatti, entrerà in vigore il Supporto per la formazione e il lavoro, la prima delle due misure in sostituzione del Reddito.

Vediamo di cosa si tratta e chi può richiederlo.

Supporto per la formazione e il lavoro: di cosa si tratta

La misura, come detto, sarà attiva a partire dal primo settembre 2023.
Consisterà in un contributo di 350 euro al mese, per un massimo di 12 mesi, non rinnovabile. Sarà erogata attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps.

In linea teorica, il contributo dovrebbe essere erogato all’inizio del corso di formazione, ma il Governo ha sta pensando ad alcune modifiche, per non lasciare troppo tempo tra lo stop al Reddito di Cittadinanza e l’arrivo del nuovo contributo. Una delle ipotesi prevedrebbe l’erogazione del contributo appena terminati gli adempimenti formali (ovvero al momento della firma del patto personalizzato).

Con questa misura, i cittadini potranno accedere a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro.
La nuova misura di sostegno è stata introdotta dal Decreto Lavoro 2023 e, come spiegato dal Governo:

“Si tratta di uno strumento attivo dal primo settembre 2023 e utilizzabile da parte di tutti i componenti tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con Isee non superiore a 6mila euro (non aventi i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione). Può essere utilizzato anche da componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno in particolari condizioni”.

Supporto per la formazione e il lavoroSupporto per la formazione e il lavoro: chi potrà richiederlo

La misura sarà disponibile per i cittadini con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, i cosiddetti “occupabili”, con un Isee inferiore ai 6mila euro annui.

Gli altri requisiti sono:

  • Aver assolto il diritto-dovere all’istruzione e formazione;
  • Non risultare disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, escluse le dimissioni per giusta causa;
  • Nessun componente del nucleo famigliare deve essere intestatario, a qualunque titolo, di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 36 mesi antecedenti la richiesta (esclusi i veicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale, in favore delle persone con disabilità);
  • Nessun componente deve essere intestatario di navi e imbarcazioni da diporto.

Supporto per la formazione e il lavoro: come fare domanda

Per potere accedere al beneficio, bisognerà inoltrare la domanda alla piattaforma adibita. Ma la piattaforma Siisl (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e lavorativa) non c’è ancora. L’Inps ha fatto sapere che sarà attivata a breve ma, per farla partire, mancano ancora i decreti attuativi.

Poi, il richiedente sarà convocato dai servizi per il lavoro, per poter sottoscrivere un patto di servizio personalizzato e potrà ricevere offerte di lavoro o inserirsi autonomamente in percorsi di formazione.

Il richiedente sarà tenuto ad aderire alle misure di formazione e attivazione lavorativa indicate nel patto di servizio personalizzato, dando conferma, almeno ogni 90 giorni, ai servizi competenti, anche in via telematica, della partecipazione a tali attività.

In assenza di conferma, il beneficio sarà sospeso.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it