rinnovo-contratto-medici-aumenti-arretratiDa poco è stato firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) per il triennio 2019-2021 dei medici, veterinari e dirigenti sanitari: tutte le novità, in arrivo aumenti e arretrati.


Questo tanto atteso accordo, sottoscritto dai sindacati, apre le porte a significativi miglioramenti retributivi: tuttavia, non tutto è filato liscio nella definizione della versione definitiva del contratto.

Secondo i sindacati alcuni articoli, precedentemente negoziati con i sindacati e inseriti nel testo firmato lo scorso 28 settembre, hanno subito delle modifiche che vanno oltre la mera verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili, svolta dal ministero dell’Economia.

Scopriamo comunque nel dettaglio quali sono le prime novità che emergono da questo accordo.

Firmato il rinnovo del contratto dei Medici: arrivano aumenti e arretrati

L’accordo molto atteso, firmato dai sindacati, porta con sé notevoli miglioramenti in termini di retribuzione. Un aumento medio di circa 150 euro lordi al mese e il riconoscimento di arretrati pari a circa 10.800 euro lordi rappresentano un passo significativo nella valorizzazione del lavoro svolto dai medici, veterinari e dirigenti sanitari.

Considerando il contesto attuale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è stato necessario riscrivere l’orario di lavoro e ridefinire gli istituti peculiari dell’area, tra cui il servizio di guardia e il servizio di pronta disponibilità. In particolare, il sistema degli incarichi dirigenziali è stato aggiornato per garantire un incarico a tutti i dirigenti, rendendo più esigibile tale istituto contrattuale.

Le modifiche contrattuali comprendono anche una rivisitazione del periodo di prova e una ridefinizione del meccanismo delle sostituzioni in caso di assenza, impedimento, malattia o cessazione del titolare dell’incarico. Risultano ampliate le tutele, con un’attenzione particolare a gravi patologie che richiedono terapie salvavita, misure di supporto per donne vittime di violenza e diverse tipologie di assenze, sia giornaliere che orarie.

Un elemento innovativo è rappresentato dall’introduzione di una nuova indennità di specificità sanitaria per i profili diversi da quelli medici e veterinari, con l’obiettivo di allineare progressivamente questa indennità a quella già fruibile da medici e veterinari.

Il testo contrattuale affronta anche la disciplina del lavoro agile e del lavoro da remoto, tenendo conto delle esigenze della moderna organizzazione del lavoro. Inoltre, l’accordo prevede l’assunzione dei dirigenti specializzandi a tempo determinato, conforme alla Legge 30.12.2018, n. 145, definendo gli istituti contrattuali applicabili in base alla natura delle prestazioni erogate e alle caratteristiche del personale dirigenziale coinvolto.

L’infografica con le novità

Qui di seguito l’infografica con tutte le novità curata dalla FP CGIL.

Le prime reazioni dei sindacati dopo la firma

Le reazioni dei sindacati non si sono fatte attendere. Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente di Cimo-Fesmed, hanno ufficialmente denunciato questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale, sottolineando la violazione dei principi di buona fede, lealtà e trasparenza che dovrebbero caratterizzare le relazioni sindacali.

Nonostante queste criticità, i leader sindacali riconoscono il risultato complessivamente positivo del contratto. Esprimono gratitudine nei confronti di Aran, del presidente Naddeo e del suo staff per la collaborazione durante una trattativa che, a loro dire, è stata comunque difficile. Ora si apre un nuovo capitolo, la contrattazione integrativa nelle aziende sanitarie del SSN, cruciale per rendere operative le innovazioni introdotte nel Ccnl e evitarne l’inefficacia.

Il presidente FVM (Federazione Veterinari e Medici), Aldo Grasselli, sottolinea l’importanza di chiudere un contratto per 135.000 lavoratori, seppur vecchio di tre anni, e riconosce l’insufficienza dei rimborsi per il lavoro estenuante durante la pandemia. Grasselli evidenzia le questioni irrisolte sulla sanità pubblica e il diritto alla salute dei cittadini, sottolineando la necessità di ulteriori investimenti per alleviare il disagio negli ospedali e nei servizi.

La vertenza sulla sanità pubblica, solidaristica e universalistica, secondo Grasselli, non termina qui. La vigilanza e la determinazione nel difendere la sanità pubblica rimangono imperativi, con un appello al governo affinché  affronti le criticità ancora aperte nel sistema sanitario nazionale.

Il testo definitivo dell’accordo

Qui il documento completo.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it