rinnovo-contratto-enti-locali-2022-novita-trattativaProsegue il negoziato per il rinnovo del Contratto degli Enti Locali 2022: ecco le novità e il punto sulla trattativa tra Organizzazioni Sindacali e ARAN.


Ecco dunque cosa è emerso nell’incontro più recente tra le parti sociali e l’agenzia che si occupa del rinnovo.

Si ricorda che il contratto collettivo nazionale per gli Enti Locali, regola i rapporti che si instaurano tra la Pubblica amministrazione e i suoi lavoratori: regione, provincia, comune, polizia locale, sono alcuni degli enti sottoposti a questa disciplina.

Il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Funzioni Locali riguarda il triennio 2019-2021, al momento ancora in trattativa tra organizzazioni sindacali e ARAN.

Rinnovo Contratto Enti Locali 2022: le novità e il punto sulla trattativa

L’Aran presentato un testo alcune proposte di modifica accolte, in relazione al testo esposto nel precedente incontro, e ha illustrato un primo abbozzo di proposte in merito a tre argomenti:

  • il valore e il numero dei differenziali economici;
  • la scrittura dei nuovi articoli sul fondo del salario accessorio;
  • le sezioni contrattuali professionali con particolare riferimento a quella delle educatrici, insegnati, docenti dei servizi comunali.

A questi elementi si è aggiunta, sempre su nostra richiesta, la possibilità di contrattare una riduzione dal 30% al 20% della maggiorazione della produttività individuale per un limitato numero di dipendenti.

Le integrazioni proposte e accolte dall’ ARAN hanno riguardato diversi aspetti tra i quali:

  • il congedo dei genitori in caso di parti plurimi; il periodo di prova in caso di assunzione per scorrimento della graduatoria;
  • il rapporto tra richiami scritti e sviluppi economici.

Di particolare rilievo è l’accoglimento di due proposte:

  • l’inserimento tra le materie di confronto degli andamenti occupazionali degli enti;
  • la riformulazione dell’articolo sulla transizione di genere in termini di identità di alias e percorsi di affermazione di genere.

L’articolo che integra l’art. 67 sul fondo del Salario accessorio ha ripreso alcune proposte emerse con particolare riferimento al richiamo, nella clausola aperta per l’integrazione della parte variabile del fondo, anche delle risorse stanziate con l’art. 208 del CdS e dei risparmi derivanti dai processi di accorpamento e fusione alle CCIAA.

Futuri differenziali economici: le proposte illustrate da ARAN

In merito al valore e al numero dei futuri differenziali economici ARAN ha illustrato un possibile metodo di calcolo fondato sulla ripartizione della differenza tra i trattamenti economici iniziali e finali di ciascuna categoria attuale per il numero degli attuali livelli.

Sul tema degli sviluppi economici per gli apicali, l’ARAN ha evidenziato come siano possibili proposte che vanno dalla riapertura totale per tutto il personale, indipendentemente dal livello di inquadramento, dei processi di sviluppo economico (opzione adottata nel nuovo CCNL Funzioni Centrali) fino ad una proposta totalmente conservativa.

Le osservazioni dei Sindacati sui futuri differenziali economici

Risulta presentata una tabella sui possibili differenziali economici.

La tabella prevede:

  • 6 differenziali economici da 1600 euro per l’area dei funzionari
  • 4 da 850 per l’area degli Istruttori
  • 4 da 650 euro per l’area degli Operatori specializzati
  • 4 da 550 euro per l’area degli Operatori.

In replica, sul tema dei differenziali economici i Sindacati hanno avanzato alcune prime osservazioni:

  • qualunque sistema adottato deve tener conto dell’esigenza di dare nuove opportunità anche al personale attualmente bloccato nelle posizioni apicali;
  • che ogni ragionamento in merito al numero e al valore dei futuri differenziali non può limitarsi ad essere fatto secondo i criteri della sostenibilità economica, ma dovrebbe anche muoversi in un’ottica perequativa in maniera da ridurre la differenza negativa che c’è tra i futuri differenziali di alcune categorie (in particolare ex B e ex C) e quello della categoria apicale.

Fondo Salario Accessorio: il punto di vista dell’ARAN

Sul tema della costituzione del fondo l’ ARAN ha espresso disponibilità ad accogliere alcune osservazioni in merito alla nuova voce di alimentazione “generica” della parte variabile del fondo, in maniera che richiami quanto previsto in merito all’utilizzo del 208 del c.d.s. e alla voce di alimentazione dedicata alle Camere di Commercio dal precedente CCNL.

L’ ARAN ha anche accolto l’idea di richiamare direttamente le modalità di integrazione del fondo del salario accessorio attualmente previste dalla normativa in caso di assunzioni eccedenti il personale in servizio al 31 dicembre 2018.

Le ulteriori proposte dei Sindacati

Ad integrazione di quanto detto dall’ ARAN i sindacati hanno comunque fatto ulteriori proposte:

  • inserire almeno una dichiarazione congiunta che chiarisca come l’integrazione del fondo derivante dai c.d. differenziali di fascia vale anche per il personale cessato e che i relativi residui vanno recuperati come una tantum nel primo fondo di applicazione del futuro nuovo CCNL;
  • modificare la norma sulla maggiorazione della produttività al 30% per un numero limitato di dipendenti permettendone la riduzione al 20% così come già fatto per la dirigenza del comparto.

Entrambe le proposte sono state accolte.

Sezioni professionali: gli orientamenti dell’ARAN

Sulle sezioni professionali l’ARAN ha illustrato uno schema che prevede:

  • la conferma e arricchimento di quella della polizia locale; l’introduzione di una sezione per le professioni ordinistiche;
  • l’implementazione della sezione per i profili educativo scolastici.

Su quest’ultima l’ARAN ha fornito più dettagli chiarendo che l’idea sarebbe quella di proporre un’area intermedia tra la futura area dei funzionari (laureati) e quella degli assistenti (diplomati) il cui tabellare sarebbe equivalente all’attuale inquadramento più il consolidamento dell’indennità professionale.

La risposta dei Sindacati in merito alle Sezioni professionali

Rispetto alla sezione degli educativi i sindacati hannonuovamente respinto l’idea di un’area intermedia con trattamenti differenziati e inferiori a quelli previsti per il personale che accede con la laurea. Si tratta di una risposta che penalizza queste operatrici rispetto al titolo d’accesso richiesto per l’ingresso, laurea, e che, per gli altri, configura l’accesso nell’Area dei Funzionari.

Sulla parte normativa della sezione si è fatto presente che il solo aggiornamento del vecchio articolato e la sua semplificazione non è sufficiente. La sezione deve dare risposte anche alle questioni legate al calcolo del calendario scolastico, ai rapporti numeri, alle figure di coordinamento, alle modalità di articolazione dell’orario di lavoro (no all’orario spezzato).

Infine, per i sindacati, il sistema di classificazione deve prevedere quattro Aree.

L’ Area degli operatori deve essere unica. Va stabilito un sistema di incarichi che valorizzi le professioni; deve essere creata la quarta Area di Elevata Qualificazione che deve nascere vuota e che è necessaria per dare prospettiva ad un sistema ormai superato ed asfittico.

Inoltre è necessario, per completare il sistema di classificazione prevedere ulteriori sezioni o affinarle a partire da quelle per la polizia locale e i servizi socio sanitari; si è ribadito che le declaratorie debbono ripartire i profili evidenziando le diverse famiglie professionali.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it