rimborso, riformaCon la mensilità di Agosto oltre 3 milioni e mezzo di pensionati che hanno subìto il blocco dell’indicizzazione delle pensioni a causa della Legge Fornero riceveranno un ristoro di alcune centinaia di euro, una tantum. Misura che sarà abbinata ad un piccolo incremento mensile dell’assegno rispetto agli importi attuali a cui farà seguito un nuovo (piccolo) incremento dal 1° gennaio 2016.

 

Lo precisa l’Inps con la Circolare 125 pubblicata dall’Istituto con la quale si rende finalmente chiarezza sul meccanismo di rivalutazione introdotto dal Governo con il decreto legge 65/2015 che dovrà essere convertito entro il 20 luglio in legge). Complessivamente un assegno da 1500 euro si porterà a casa circa 800 euro ad Agosto e 7 euro in piu’ al mese sino alla fine dell’anno rispetto alla cifre attuale; importo che sale a 17 euro al mese nel 2016 (anche se servirà una conferma del tasso di inflazione) e che resterà su tali valori nel futuro. Gli importi saranno man mano piu’ bassi al crescere dell’assegno ma i vantaggi piu’ consistenti saranno per gli assegni intorno ai 1800-1900 euro che potranno, grazie al meccanismo di calcolo, ottenere un “bonus” di quasi mille euro ad agosto.

 

Le cifre in gioco non sono molto alte, soprattutto se si guarda quanto gli assegni hanno lasciato sul terreno in questi anni, ma si tratta comunque di denari che rientrano nelle tasche dei pensionati. Non di tutti però. Gli arretrati non spetteranno ai trattamenti di importo fino a tre volte il trattamento minimo – intorno ai 1.400 euro lordi – perché sono stati esclusi dal blocco alla rivalutazione previsto dal Salva Italia del Governo Monti. Esclusi dal ricalcolo anche gli i assegni più “ricchi”, superiori a sei volte il trattamento minimo (cioè oltre i 2900 euro lordi), perché il provvedimento del Governo non ha previsto per loro alcuna forma di indicizzazione.

 

Il rimborso avverrà d’ufficio. Per ottenere i rimborsi i pensionati non dovranno presentare alcuna domanda particolare. Provvederà l’Inps d’ufficio ad erogare sia l’una tantum di Agosto sia ad adeguare l’assegno ai nuovi importi. Le somme arretrate, spiega ancora l’Inps, devono essere assoggettate ad Irpef con il regime della tassazione separata, con esclusione delle somme maturate successivamente al 31 dicembre 2014, assoggettate, invece, a tassazione ordinaria.

 

Ciò comporterà, per le somme del triennio 2012-2014 un minor carico fiscale legato all’applicazione dell’aliquota media in luogo di quella marginale, e dalla neutralità delle addizionali regionali e comunali che sfuggono alla tassazione separata. Invece gli arretrati relativi ai primi sette mesi del 2015 saranno assoggettati a tassazione ordinaria e, di conseguenza, saranno tassati con l’aliquota fiscale relativa allo scaglione applicabile al pensionato, pari o superiore alla tassazione separata.

 

I rimborsi spetteranno anche nei confronti degli eredi del pensionato defunto. Così gli eredi di un pensionato deceduto, si immagini, nel 2014 con un assegno ricompreso nella fascia oggetto delle restituzioni in parola, potranno ottenere il pagamento degli arretrati maturati tra il 2012 ed il 2014. Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo avverrà però a domanda degli aventi diritto (probabilmente servirà produrre la dichiarazione di successione) nei limiti della prescrizione (di regola 5 anni). L’inps dovrà diffondere ulteriori informazioni sulle modalità di presentazione della domanda.